Eterno Visionario di Michele Placido: Recensione del Film Che Ha Conquistato RoFF19
Nel contesto delle celebrazioni per il 90° anniversario dall’assegnazione del Premio Nobel per la letteratura a Luigi Pirandello, avvenuta l’8 novembre 1934, il 7 novembre debutta nelle sale cinematografiche Eterno Visionario, il nuovo film diretto da Michele Placido. L’opera si ispira alla vita e all’arte di uno dei più illustri scrittori e drammaturghi italiani, Pilandello, noto per aver innovato il teatro e per aver prodotto opere senza tempo come Sei personaggi in cerca d’autore, Così è (se vi pare) e Enrico IV. La narrazione si concentra su un artista che ha saputo vivere una vita interamente dedicata al teatro e alla letteratura, contribuendo in modo significativo alla loro evoluzione.
La trama di Eterno Visionario
Il film si apre nel 1934, seguendo Pirandello in viaggio verso Stoccolma, in compagnia di Saul Colin, il suo agente letterario, per ricevere il Premio Nobel. Durante il tragitto, il protagonista rivela il suo desiderio di avere accanto a sé una persona che, purtroppo, sa non potrà mai esserci. La storia include un flashback al 1918, allorquando la moglie Antonietta vive una fase di grande instabilità mentale, influenzando profondamente la vita del drammaturgo. Questo incipit segna l’inizio di un’analisi della vita personale di Pirandello, dalle sue esperienze emotive più intime fino all’incontro con Marta, che diventerà una figura di spicco nella sua ispirazione artistica.
Elementi della vita e dell’arte di Luigi Pirandello
Michele Placido ha in precedenza ritratto figure emblematiche della cultura italiana, come dimostra il suo lavoro del 2022, L’Ombra di Caravaggio, dove si era soffermato sulla vita del celebre pittore. Con Eterno Visionario, l’intento è di raccontare la profondità della creatività e dell’immaginazione di Pirandello, spingendosi oltre la superficie delle sue opere teatrali. Il film si confronta con l’idea di una realtà non filtrata e della vita vissuta a confronto con il genio artistico, mettendo in evidenza la fragilità del legame tra l’artista e la sua vita quotidiana.
La realizzazione e i temi trattati nel film
Le sequenze iniziali di Eterno Visionario si adoperano per svelare il processo creativo di Pirandello, riflettendo sulla sua opera Sei personaggi in cerca d’autore. Col progredire della narrazione, l’opera si allontana dall’intento iniziale, presentando innumerevoli temi che toccano aspetti complessi della vita del drammaturgo. Tra i vari eventi, si evidenziano la tumultuosa relazione con la moglie, i rapporti con i figli e la profonda incomunicabilità che segnerà il suo percorso artistico, fino a giungere alla relazione con Marta Abba, che occupa un ruolo centrale nella trama.
Un cast di talentuosi attori
Il film si avvale di un cast significativo. Fabrizio Bentivoglio interpreta il protagonista dando voce ai tormenti e alle riflessioni di Pirandello, affiancato dalla talentuosa Valeria Bruni Tedeschi nel ruolo di Antonietta, con una performance che riesce a catturare l’intensità senza risultare forzata. Inoltre, Gianmarco Commare, Aurora Giovinazzo e Michelangelo Placido interpretano rispettivamente i figli del drammaturgo, ognuno con il proprio vissuto e dolore. La performance di Federica Luna Vincenti, che interpreta Marta Abba, viene considerata meno efficace in quanto il suo approccio apparirà eccessivamente melodrammatico. In sintesi, Eterno Visionario presenta una varietà di tematiche ma soffre di una certa mancanza di coesione nell’esecuzione.
- Fabrizio Bentivoglio – Luigi Pirandello
- Valeria Bruni Tedeschi – Antonietta
- Federica Luna Vincenti – Marta Abba
- Gianmarco Commare – Stefano
- Aurora Giovinazzo – Lietta
- Michelangelo Placido – Fausto