Eternal: recensione del film odissea negli abissi di ulaa salim

Nel panorama cinematografico contemporaneo, le opere che combinano elementi di fantascienza, dramma e introspezione personale si fanno spesso portatrici di visioni ambiziose ma non sempre coerenti. Un esempio recente è Eternal – Odissea negli abissi, diretto dal regista danese Ulaa Salim. Questo film si propone come un viaggio tra disastri ecologici e conflitti interiori, offrendo spunti visivi affascinanti e tematiche profonde. La narrazione presenta alcune criticità che meritano un’analisi approfondita.
una premessa promettente con sviluppi deludenti
l’incipit e il contesto narrativo
L’opera si apre con un evento apocalittico: un terremoto in Islanda ha provocato una frattura oceanica, potenzialmente in grado di alterare il campo magnetico terrestre e mettere a rischio l’intera vita sul pianeta. Elias, giovane scienziato specializzato in clima, desidera studiare direttamente il fenomeno per contribuire alla soluzione della crisi. La sua storia si intreccia con quella di Anita, cantante determinata a vivere nel presente e a perseguire la propria carriera artistica. La narrazione iniziale mostra con sensibilità l’incontro tra i due protagonisti e le scelte difficili che devono affrontare.
il passaggio al flash-forward e le illusioni narrative
Dopo questa prima fase efficace, il film si sposta avanti nel tempo attraverso un lungo flash-forward. Elias diventa capitano di un sottomarino scientifico incaricato di raggiungere la frattura oceanica. È qui che emergono elementi disturbanti: visioni di un passato alternativo tormentano Elias, rivelando una vita mai vissuta fatta di relazioni familiari e decisioni diverse. Il racconto si avvita su se stesso tra dimensioni parallele e simbolismi ripetitivi, ponendo la domanda: e se avessi scelto diversamente?.
valutazione estetica contro debolezza narrativa
qualità visive e atmosfere immersive
Eternal si distingue per una forte componente estetica: le sequenze subacquee sono girate con cura artistica, evocando atmosfere simili a quelle di 2001: Odissea nello spazio o The Abyss. L’uso di formati diversi, lenti grandangolari e movimenti ipnotici contribuiscono a creare un’atmosfera sospesa tra realtà e immaginazione.
limiti nella scrittura e nell’approfondimento psicologico
Purtroppo, questa cura stilistica non basta a compensare una sceneggiatura che soffre di ripetitività strutturale. Elias rivive continuamente i ricordi legati ad Anita o sogna vite alternative senza che ci siano vere evoluzioni emotive o psicologiche dei personaggi. La narrazione rischia così di risultare monotona ed esauriente nei temi trattati.
dubbio sulla coerenza del genere sci-fi
sci-fi concettuale o melò sentimentale?
Eternal – Odissea negli abissi sembra proporsi come una forma di fantascienza meno spettacolare ma più riflessiva, simile ad esempio a Interstellar. Manca della coerenza interna alle regole dell’universo narrativo; la frattura oceanica viene usata più come metafora dell’anima spezzata piuttosto che come elemento scientifico credibile. I fenomeni paranormali sono presentati senza spiegazioni né giustificazioni concrete.
L’aspetto visivo richiama spesso uno stile da videoclip musicale più che quello della fantascienza d’autore. La presenza dell’attrice Nanna Øland Fabricius (nota come “Oh Land”) conferisce ulteriormente questa impronta estetica indie rispetto alla solidità narrativa.
la relazione amorosa sotto scrutinio
difficoltà nel rappresentare il rapporto tra Elias e Anita
Sul piano emotivo, la storia d’amore centrale appare fragile: parte coinvolgente ma poi degenerata in una dinamica monodirezionale. Elias prende decisioni estreme per riappropriarsi del proprio ruolo nella vita del figlio sconosciuto fino ad allora; Anita invece rimane figura quasi evanescente, privata della profondità necessaria per rendere autentico il loro legame.
L’opera finisce per concentrarsi esclusivamente sul tormento interiore del protagonista maschile, tradendo così l’intento poetico originario di esplorare le scelte umane e le conseguenze delle decisioni prese.
valutazione complessiva ed elementi distintivi
Eternal – Odissea negli abissi – distribuito in Italia da Wanted Cinema dal 26 giugno 2025 – si presenta come un prodotto autoriale destinato a pubblico sensibile ed esigente. La perfezione estetica nasconde però una struttura narrativa instabile che fatica a mantenere coesione tra i vari registri adottati. Chi cerca un’opera riflessiva potrebbe trovare spunti interessanti; chi desidera invece una narrazione solida ed emozionante potrebbe restare insoddisfatto.
Sommario:
L’ultimo lavoro di Ulaa Salim analizza le fratture sia interiori sia planetarie attraverso una trama ambiziosa ma disorganizzata. Tra suggestioni visive notevoli e momenti meno convincenti nella scrittura narrativa.
- Cortometraggi:
- Nanna Øland Fabricius:
- Anita: strong>
- Elias : strong >
- Cast completo: strong >