Easter egg di ritorno al futuro in ready player one

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Il film Ready Player One si distingue per la ricchezza di riferimenti e dettagli che omaggiano la cultura pop e il cinema degli anni ’80, in particolare attraverso numerosi Easter eggs. Questo articolo analizza alcune delle più significative citazioni e omaggi presenti nel film, con un focus speciale sulle connessioni con Back to the Future. La narrazione si svolge in un futuro distopico del 2045, dove Wade Watts, adolescente orfano, cerca di scoprire l’Easter egg d’oro all’interno dell’universo virtuale Oasis. La ricerca rappresenta anche la chiave per ottenere il controllo completo della piattaforma digitale.

riferimenti culturali e cinematografici in ready player one

Easter eggs come elemento narrativo e motivazione principale

Il cuore del film è costituito dalla caccia agli Easter eggs, oggetti nascosti o riferimenti nascosti che stimolano l’interesse degli spettatori più attenti. Tra questi, spiccano sette nodi diretti a Back to the Future, che arricchiscono la storia di significati simbolici e nostalgici. La presenza di queste citazioni contribuisce a rendere il film uno dei successi al botteghino, grazie alla sua capacità di coinvolgere appassionati di cultura pop e videogioco.

le citazioni principali a back to the future

la traccia d’apertura è jump di van halen

All’inizio del film, Wade scende dalle piattaforme delle “Stacks”, le baraccopoli costruite ai margini delle città durante la crisi energetica globale del 2045. In sottofondo risuona “Jump” dei Van Halen, band preferita da Marty McFly in Back to the Future. Questa scelta musicale rappresenta un chiaro omaggio al personaggio interpretato da Michael J. Fox, creando un collegamento diretto tra i due universi narrativi.

l’avatar di doc brown appare nell’apertura del mondo virtuale

Nella scena iniziale dell’Oasis, si intravede un avatar vestito come Doc Brown de Back to the Future Part II. Il personaggio indossa una lunga giacca gialla, occhiali video-silver e una camicia rossa brillante sopra pantaloni chiari. Questo dettaglio sottolinea l’attenzione ai particolari nella creazione degli avatar virtuali, oltre a essere un tributo visivo al celebre inventore del viaggio nel tempo interpretato da Christopher Lloyd.

la DeLorean di back to the future nel mondo virtuale

Parzival sceglie come veicolo per la sua sfida il celebre DeLorean time machine. Quest’auto iconica viene riproposta nel contesto digitale con tutte le caratteristiche originali: esterni cablati e dettagli precisi. La vettura rappresenta uno dei simboli più riconoscibili della saga di Zemeckis ed è usata per affrontare una delle sfide più impegnative del gioco, quella della corsa impossibile creata dal fondatore Halliday.

il momento mcflay tra parzival e art3mis: riferimento diretto a back to the future

una citazione esplicita tra i protagonisti virtuali

Dopo aver vinto la gara, Art3mis si rivolge a Parzival chiamandolo “McFly”. This is an evidente riferimento a Marty McFly interpretato da Michael J. Fox. La scena assume anche un tono romantico poiché i due protagonisti flirtano mentre lui ammette il suo vero nome; questa dinamica rafforza il legame tra gli avatar e rende omaggio alla figura dell’eroe nostalgico degli anni ’80.

il cube zemeckis: lo strumento magico per tornare indietro nel tempo

un piccolo ma significativo easter egg finale

Nella scena conclusiva, i personaggi utilizzano il “Zemeckis Cube”, un cubo simile al Rubik’s Cube che può riavvolgere il tempo di 60 secondi. Questo oggetto simbolizza direttamente Robert Zemeckis, regista della trilogia originale. Il suo utilizzo permette ai protagonisti di sfuggire alle minacce finali con un colpo di scena temporale molto suggestivo per gli appassionati della saga.

musiche iconiche: Alan Silvestri e le note di back to the future

la colonna sonora come omaggio musicale al regista Zemeckis

Nelle scene chiave del film vengono riprodotte parti della colonna sonora composta da Alan Silvestri per Back to the Future. In particolare quando Parzival attiva il Cubo Zemeckis ascolta le note familiari del motivo principale: i tre accordi bassi accompagnati dalla melodia magica all’inizio della trilogia originale. Questa scelta musicale sottolinea l’omaggio diretto alla saga cult ed esalta l’atmosfera nostalgica presente nel film.

L’attesa scena finale vede anche l’utilizzo della musica originale composta da Alan Silvestri:

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