Dustin hoffman e la causa da 66 milioni contro warner: tutta la verità

Negli anni ’70, il panorama cinematografico americano si trovava in una fase di grande trasformazione. Le star di Hollywood iniziarono a rivendicare un maggiore controllo sia creativo che finanziario sui loro progetti, cercando di stabilire un legame più forte con la generazione dei Baby Boomer. In questo contesto, nel 1969, venne fondata First Artists, una compagnia di produzione creata dall’agente Freddie Fields, insieme a personalità del calibro di Paul Newman, Barbra Streisand e Sidney Poitier. Successivamente si unirono anche Steve McQueen e, nel 1972, Dustin Hoffman.
la proposta vantaggiosa e le sue conseguenze
L’idea alla base della compagnia sembrava promettente: le celebrità avrebbero accettato compensi inferiori in cambio di una maggiore libertà artistica e di una percentuale sui profitti. Questa aspirazione per l’autonomia creativa si trasformò rapidamente in una situazione problematica per Hoffman, sfociando in una causa legale da 65 milioni di dollari contro First Artists, il suo agente Jarvis Astaire, e la Warner Bros.
I progetti controversi coinvolti nella causa legale
I motivi della disputa riguardavano due opere specifiche: Vigilato speciale, basato sul romanzo No Beast So Fierce di Edward Bunker, inizialmente destinato ad essere diretto da Hoffman prima che cedesse la regia a Ulu Grosbard, e il film Agatha, che trattava del misterioso periodo di scomparsa della scrittrice Agatha Christie. Secondo quanto dichiarato dall’attore, First Artists gli avrebbe sottratto il montaggio finale di Vigilato speciale mentre lui era impegnato sul set londinese di Agatha.
le reazioni e le conseguenze artistiche della controversia
Nell’ambito delle polemiche generate dalla vicenda, Hoffman rilasciò un’intervista al New York Times nel 1979 , esprimendo la sua frustrazione paragonando l’esperienza a quella di un pittore privato del proprio pennello. In risposta, First Artists presentò una controquerela accusando l’attore di danneggiare commercialmente Vigilato speciale affermando pubblicamente che fosse un’opera compromessa.
L’eredità artistica di Vigilato speciale
Anche se circondato da controversie legali, Vigilato speciale è oggi considerato uno dei lavori più significativi dell’attore. Hoffman stesso ha descritto questo film come “un’opera vera”, apprezzata persino dagli ex-detenuti per la sua autenticità nella rappresentazione della vita criminale.
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