Delusioni nei remake di film horror: le 10 peggiori scelte

Contenuti dell'articolo

Il panorama cinematografico dell’horror è ricco di esempi di remake e reboot, spesso realizzati con l’intento di capitalizzare sul successo delle opere originali. Nonostante ciò, molti di questi tentativi si sono rivelati fallimenti, mancando di fedeltà alla narrazione originale o perdendo il fascino che aveva reso i film di partenza così memorabili. In questo approfondimento si analizzeranno alcune delle più note delusioni nel campo dei remake horror, evidenziando le cause principali del loro insuccesso e le caratteristiche che ne hanno decretato la scarsa riuscita.

a nightmare on elm street (2010)

Il reboot diretto da Wes Craven ha introdotto una versione innovativa del celebre antagonista Freddy Krueger, un’entità demoniaca che uccide nei sogni. La scelta principale più discutibile fu quella di non affidare nuovamente a Robert Englund il ruolo iconico, preferendo Jackie Earle Haley. Sebbene l’attore fosse molto apprezzato, la sua interpretazione non è riuscita a catturare l’essenza del personaggio come aveva fatto l’attore originale.
Il problema centrale risiedeva nella superficialità della narrazione: il film si limitava a essere un semplice slasher senza approfondimenti o elementi distintivi rispetto alle pellicole precedenti. Rispetto al primo capitolo, capace di creare un’atmosfera disturbante e innovativa, questa versione ha fallito nel trasmettere lo stesso livello di tensione e paura.

shutter (2008)

Dopo il successo del film asiatico “Ringu”, Hollywood iniziò a riadattare numerosi titoli provenienti dall’Oriente. Tra questi, “Shutter” rappresenta uno dei casi peggiori. Il lungometraggio originale del 2004 narrava la storia angosciante di immagini misteriose apparse nelle fotografie che portavano a decessi causati da spiriti vendicativi.
La versione americana con Joshua Jackson e Rachael Taylor si distinse per la mancanza totale di novità e per una sceneggiatura priva di sorprese. Con un punteggio estremamente basso su Rotten Tomatoes, il film è stato criticato per aver riproposto un prodotto senza anima né spunti originali.

the haunting (1999)

“The Haunting” originale è considerato uno dei migliori film sull’infestazione da fantasmi mai realizzati. La scelta narrativa più innovativa consisteva nel non mostrare direttamente gli spiriti, lasciando all’immaginazione degli spettatori le scene più disturbanti.
Il rifacimento diretto da Jan de Bont con un cast stellare – tra cui Liam Neeson e Catherine Zeta-Jones – non ha saputo replicare la tensione dell’originale. Le effetti speciali vistosi e poco ispirati hanno compromesso l’atmosfera inquietante che aveva reso il film precedente un cult, risultando in un flop critico e commerciale.

halloween (2005)


I fan della saga creata da John Carpenter trovano spesso insoddisfacenti le versioni dirette da Rob Zombie. Questi ultimi tentativi hanno cercato di umanizzare Michael Myers introducendo elementi nuovi alla figura dell’assassino mascherato; Tali scelte hanno finito per smantellare l’iconografia stessa del personaggio come entità impersonale o “boogeyman”.

Dopo vari tentativi fallimentari, il reboot successivo ha ripristinato la storia originale focalizzandosi sulle radici più oscure del personaggio. Questa strategia ha permesso al franchise di riconquistare parte della sua identità autentica.

psycho (1998)


L’esperimento cinematografico diretto da Gus Van Sant consisteva in una riproduzione fedele al millimetro dell’opera premiata da Alfred Hitchcock: “Psycho”. La decisione di rifare il film scena per scena con attori diversi ha suscitato molte critiche perché ha eliminato ogni elemento sorpresa presente nell’originale.

Vince Vaughn appare decisamente inadatto al ruolo principale; inoltre, mantenere invariata la trama senza inserire variazioni significative ha privato questa versione dei motivi che avevano reso indimenticabile il classico Hitchcockiano.

night of the living dead 3d (2006)


Un secondo tentativo di adattamento de “Night of the Living Dead” arrivò nel 2006 sotto forma di produzione stereoscopica mal riuscita. A differenza della prima rivisitazione diretta dal maestro degli effetti speciali Tom Savini — che comunque conservava alcuni elementi positivi — questa versione soffriva già dalla fase preliminare:

  • Nessun coinvolgimento creativo
  • Effetti visivi poverissimi
  • Tono superficiale

L’intera produzione sembrava più una strategia commerciale volta a sfruttare la tecnologia tridimensionale piuttosto che offrire contenuti validi ai fan del genere horror.

the fog (2005)


“The Fog”, classico horror firmato da John Carpenter sulla minaccia fantasma proveniente dal mare su una cittadina costiera, rappresenta uno dei capitoli più amati dagli appassionati del genere. La versione del 2005 con protagonista Tom Welling invece si distinse per i cambiamenti drastici apportati alla trama originale.

Piloti meno ispirati e una sceneggiatura poco convincente portarono ad un risultato molto inferiore alle aspettative iniziali; inoltre ,la colonna sonora iconica fu completamente eliminata dai nuovi adattamenti musicali introdotti nel remake .

day of the dead (2008)


Sebbene ci siano stati tentativi positivi come quello diretto da Zack Snyder con “Dawn of the Dead”, anche “Day of the Dead” subì un riadattamento disastroso nel suo remake del 2008 sotto la regia dello sconosciuto Steve Miner. Il risultato fu un prodotto stereotipato con effetti visivi scarsi ed esecuzioni prevedibili.

I critici lo considerarono uno degli esempi peggiori tra i remake horror recenti: troppo scontato e privo della qualità artistica necessaria per distinguersi nel genere zombie.

the eye (2008)


“The Eye”, originariamente prodotto dal regista coreano Pang Brothers nel 2002, raccontava la storia inquietante di una donna dotata della capacità visiva extrasensoriale dopo aver ricevuto un trapianto corneale contaminato da occhi appartenuti a serial killer. La versione americana uscì nel 2008 ed era interpretata da Jessica Alba; Perse immediatamente appeal sia per mancanza d’effettiva suspense sia per attori poco convincenti.

the wicker man (2006)


“Il Wicker Man” originale è considerato uno

Rispondi