Classifica dei 10 migliori remake occidentali di film giapponesi

Il panorama cinematografico internazionale è ricco di produzioni che hanno saputo reinterpretare storie provenienti dall’Oriente, spesso attraverso remake realizzati in Occidente. La tendenza a adattare film giapponesi e coreani per il pubblico occidentale ha portato alla creazione di versioni che, pur mantenendo alcuni temi fondamentali, si differenziano per ambientazione e dettagli narrativi. Questo articolo analizza alcune delle più noteplici trasposizioni cinematografiche di film asiatici nel cinema occidentale, evidenziando le caratteristiche distintive e i risultati commerciali di tali opere.
le trasposizioni cinematografiche dal oriente all’occidente
film remake e adattamenti
Nel corso degli anni, molte pellicole provenienti dall’Asia sono state soggette a reinterpretazioni da parte del cinema occidentale. In alcuni casi, le ambientazioni sono state trasferite negli Stati Uniti o in Europa, mentre in altri si è preferito mantenere l’ambientazione originale, modificando solo alcuni aspetti della narrazione. I generi coinvolti spaziano dal dramma all’horror fino al western e ai film d’azione.
Spesso i remake americani sostituiscono elementi culturali specifici come la yakuza con la mafia italiana o i samurai con cowboy statunitensi, preservando però i temi principali come vendetta, paura e soprannaturale. Questa strategia ha portato alla creazione di opere che hanno riscosso successo commerciale anche se non sempre hanno ricevuto recensioni positive dalla critica specializzata.
film giapponesi remake: un successo commerciale
the grudge (2004)
Il film “The Grudge”, uscito nel 2004, rappresenta uno dei remake occidentali più noti di un horror giapponese. Si tratta della rielaborazione del lungometraggio Ju-On: The Grudge del 2002. Questa produzione ha segnato una fase intensa di riscritture hollywoodiane di pellicole asiatiche, spesso senza riconoscere ufficialmente la fonte originale.
In questa versione americana non si è spostata l’ambientazione; invece di trasferire la storia negli Stati Uniti, si è scelto di far vivere una famiglia americana in Giappone che viene perseguitata da spiriti vendicativi. Nonostante le critiche negative ricevute dagli esperti del settore, il film ha avuto un enorme successo al botteghino con oltre 187 milioni di dollari incassati.
La saga ha poi generato altri sequel e remake successivi nel tempo.
django (1966)
“Django”, prodotto tra Italia e Spagna nel 1966, rappresenta un esempio emblematico di come un classico del western possa essere ispirato da un’opera giapponese. Il film si ispira liberamente a Yojimbo, diretto da Akira Kurosawa e interpretato da Toshirō Mifune.
Il protagonista Django è un ex soldato che arriva in una cittadina travagliata per aiutare gli abitanti ad opporsi ai criminali locali. La pellicola introduce una versione più rude e violenta rispetto all’originale nipponico ed è considerata il punto di partenza della trilogia “Mud and Blood” diretta da Sergio Corbucci.
last man standing (1996)
Nel 1996 Walter Hill dirige “Last Man Standing”, un remake ispirato ancora a Yojimbo. Questa volta il contesto è quello del gangster neo-western: Bruce Willis interpreta un viaggiatore solitario incaricato di ristabilire l’ordine in una piccola città al confine tra Stati Uniti e Messico.
A differenza delle trasposizioni precedenti, questa versione si discosta dal tradizionale western spaghetti per adottare toni più oscuri e violenti. Pur avendo avuto scarsi risultati al botteghino e ricevendo recensioni contrastanti, il film offre una rilettura interessante dell’opera originale giapponese.
opere recenti e remakes futuri
highest 2 lowest (2025)
“Highest 2 Lowest”, previsto per il 2025, vede coinvolti nomi importanti sia nella produzione che nel cast. La trama trae ispirazione dal capolavoro “High and Low”, diretto da Akira Kurosawa con Toshirō Mifune protagonista. La storia segue le vicende di un uomo d’affari coinvolto in una rapina finita male che sfocia in un caso di rapimento.
Nella versione moderna diretta da Spike Lee con Denzel Washington nel ruolo principale, la narrazione viene spostata dall’ambito industriale a quello musicale statunitense senza perdere i temi centrali della vicenda. Il film ha ottenuto ottimi consensi sia dalla critica sia dal pubblico grazie alla sua interpretazione fresca e innovativa della fonte originale.
hachi: a dog’s tale (2009)
“Hachi: A Dog’s Tale”, uscito nel 2009 con Richard Gere protagonista, ripercorre la vera storia del cane Hachikō appartenente al professore Parker Wilson. La narrazione segue le vicende dell’animale dopo la morte del suo padrone mentre continua ad aspettarlo fedelmente per anni.
Il film si basa sul dramma “Hachikō Monogatari”, che racconta la storia reale dell’Akita Hachikō noto per la sua incredibile fedeltà verso il proprietario deceduto. La versione americana mantiene intatti gli elementi principali della vicenda originale ed è stata accolta positivamente ma senza grandi clamori critici.
remake horror e classici del cinema asiatico ed occidentale
the ring (2002)
“The Ring”, diretto da Gore Verbinski nel 2002, rappresenta uno dei migliori esempi di remake americano tratto dal cinema horror giapponese degli anni ’90. L’opera originale “Ringu”, basata sul romanzo omonimo pubblicato nel 1991 da Koji Suzuki, narra la maledizione legata a un videocassetta infetta destinata a uccidere chiunque ne venga spettatore entro sette giorni dalla visione.
L’adattamento hollywoodiano mantiene fede alla trama originaria ma introduce elementi visivi particolarmente inquietanti come la figura spettrale di Samara. Il successo mondiale de “The Ring” ha contribuito a rilanciare l’interesse verso le produzioni horror provenienti dall’Estremo Oriente creando una vera propria rinascita dei remakes asiatici negli Stati Uniti.
kill bill (2003–2004)
“Kill Bill”, diretto da Quentin Tarantino nelle due parti uscite tra il 2003 e il 2004, trae ispirazione dal cinema orientale ma anche dai classici dello spaghetti Western. Sebbene Tarantino non abbia mai dichiarato ufficialmente l’intenzione di fare un remake diretto del film giapponese “Lady Snowblood”, molte similitudini emergono chiaramente nella trama centrata sulla vendetta femminile contro coloro che hanno devastato la vita della protagonista.
Questo lavoro mescola influenze multiple creando così una sorta di omaggio personale alle pellicole d’epoca nipponiche e asiatiche in generale.
il più importante remake mai realizzato: “la magnifica sette”
“La Magnifica Settima”, diretto da John Sturges nel 1960, rappresenta forse il più celebre esempio di adattamento cinematografico tra cultura asiatica e quella occidentale.
Ispirandosi direttamente all’acclamato lungometraggio “Seven Samurai”di Kurosawa, questo western trasferisce l’intreccio narrativo nell’ambiente rurale americano ridisegnando i personaggi principali come cowboy piuttosto che samurai.
Entrambe le opere condividono lo stesso tema centrale: sette guerrieri impegnati nella difesa di un villaggio contro banditi minacciosi.
Questo passaggio culturale ha dato vita ad uno dei classici intramontabili del genere Western tanto quanto l’originale lo è stato per quello nipponico.
star wars: influenze orientali nei grandi classici americani
“Star Wars” (1977): Sebbene non venga ufficialmente riconosciuto come remake o adattamento diretto né si riveli esplicitamente ispirato ad alcun film specifico precedente,
questo capolavoro epico mostra evidenti richiami alle opere dello stesso Kurosawa.
In particolare si nota una forte somiglianza con “La Fortezza Nascosta”: entrambi seguono protagonisti umili – rispettivamente contadini o robot – coinvolti in trame politiche complesse.
Le sequenze iniziali richiamano molto lo stile narrativo tipico delle storie giapponesi sui samurai mentre personaggi come Obi-Wan Kenobi