Classici thriller da non perdere senza hitchcock

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Il genere thriller ha da sempre affascinato il pubblico grazie alla sua capacità di combinare suspense, mistero e tensione in narrazioni avvincenti. Oltre alle opere di registi come Alfred Hitchcock, che ha lasciato un’impronta indelebile con capolavori intramontabili, esistono numerosi film che hanno contribuito a definire e arricchire questo genere. In questa panoramica si analizzeranno alcune delle pellicole più significative della storia del cinema thriller, evidenziando le peculiarità che le rendono ancora oggi dei veri e propri cult.

classici del thriller della storia del cinema

gaslight (1944)

Gaslight rappresenta uno dei thriller psicologici più duraturi nel tempo. Diretto da George Cukor, il film è famoso per aver dato origine al termine “gaslighting”, ovvero la manipolazione mentale subdola e persistente. La performance di Ingrid Bergman nel ruolo di Paula Alquist Anton è stata così intensa da valergli l’Oscar come miglior attrice. La trama narra di una giovane donna manipolata dal marito per farle credere di impazzire, un racconto che affronta temi delicati come il controllo domestico e la violenza psicologica.

the ladykillers (1955)

Insieme alla commedia nera, il film diretto da Alexander Mackendrick si distingue per la sua capacità di mescolare umorismo e suspense. La storia ruota attorno a un gruppo di criminali che affittano una stanza da una anziana signora sotto falsa identità, pianificando un furto elaborato. Il personaggio interpretato da Alec Guinness, Professor Marcus, incarna l’essenza del villain ambiguo in una pellicola ricca di personaggi eccentrici e situazioni imprevedibili.

cape fear (1962)

Cape Fear si distingue come uno dei thriller più intensi degli anni Sessanta. Diretto da J. Lee Thompson, il film presenta un inquietante racconto di vendetta tra un ex galeotto interpretato da Robert Mitchum e l’avvocato Gregory Peck. La pellicola si caratterizza per atmosfere oscure e per la rappresentazione di un antagonista carismatico ma spietato, simbolo della minaccia imminente nella società dell’epoca.

film di precisione e tensione

witness for the prosecution (1957)

Diretto da Billy Wilder, questo courtroom drama combina elementi noir con momenti di grande suspense. La vicenda riguarda un processo penale in cui una moglie testimonia contro il marito in modo sorprendente. Il film è stato acclamato per la sua sceneggiatura brillante e le continue svolte narrative che tengono lo spettatore sulla corda fino all’ultimo istante.

double indemnity (1944)

Un classico esempio del noir americano, “Double Indemnity” racconta la storia di un assicuratore coinvolto in una truffa mortale orchestrata con una donna insoddisfatta del marito. La pellicola è celebre per i suoi temi oscuri e i personaggi complessi, oltre ad aver ricevuto numerose nomination agli Oscar ed essere considerata uno dei migliori esempi del genere.

thriller internazionali e mestieri dell’intreccio narrativo

the third man (1949)

The Third Man, diretto da Carol Reed su sceneggiatura di Graham Greene, si distingue per l’eccellente uso delle luci e delle ombre tipiche del noir europeo. Ambientato nella Vienna post-bellica, il film segue le indagini dell’americano Holly Martins interpretato da Joseph Cotten sul misterioso decesso dell’amico Harry Lime (Orson Welles). È considerato uno dei migliori film britannici mai realizzati grazie alla sua atmosfera unica ed estetica raffinata.

the wages of fear (1953)

The Wages of Fear, diretto da Henri-Georges Clouzot, mette in scena quattro uomini disperati incaricati di trasportare nitroglicerina attraverso strade pericolose. Con scene estremamente tese ed emozionanti, il film rappresenta uno dei vertici del cinema francese degli anni Cinquanta ed ha influenzato molte produzioni successive grazie alla sua capacità narrativa.

capolavori sconosciuti e perle nascoste del genere

what ever happened to baby jane? (1962)

Dalla rivalità tra Bette Davis e Joan Crawford nacque uno dei thriller psicologici più disturbanti della Hollywood classica. Il film narra la storia inquietante tra due sorelle ormai avanti negli anni: Jane Hudson, ex stella bambina interpretata dalla Davis, vive immersa nella follia mentre la Crawford interpreta una donna costretta sulla sedia a rotelle a causa degli abusi passati. L’opera esplora temi quali l’invidia patologica e il deterioramento mentale con toni fortemente disturbanti.

in a lonely place (1950)

Humphrey Bogart mostra tutta la sua versatilità interpretativa ne “In a Lonely Place”, dove interpreta Dixon Steele: uno scrittore tormentato sospettato di omicidio. Con atmosfere cupe e introspective, il film analizza le fragilità maschili attraverso tematiche sociali complesse come la violenza domestica ed i disturbi psichici.

witness for the prosecution – secondo punto di vista

Scritto anche come esempio perfetto dell’unione tra noir sofisticato e dramma giudiziario,witness for the prosecution rimane uno dei vertici della produzione wilderiana; riconosciuto anche tramite sette candidature agli Oscar ed apprezzamenti unanimi dalla critica internazionale.

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