Città di pianura: recensione del film di francesco sossai fra bar veneti e croisette

presentazione e anteprima del film “le città di pianura”
Il film “Le Città di Pianura” è stato presentato in anteprima alla 78ª edizione del Festival di Cannes, nella sezione Un Certain Regard. La pellicola si distingue per il suo forte senso di sospensione e dualismo, temi ricorrenti nel cinema del regista Francesco Sossai. Tra gli aspetti più interessanti figurano le interpretazioni di un cast composto da attori noti e talentuosi, che contribuiscono a rendere l’opera un esempio significativo nel panorama cinematografico contemporaneo.
regia, sceneggiatura e interpretazioni
Francesco Sossai, alla sua seconda opera dopo Altri Cannibali, firma una regia che mette in risalto la complessità dei personaggi e delle ambientazioni. La sceneggiatura si caratterizza per una narrazione lineare ma ricca di spunti riflessivi, inserendo elementi tipici dell’on the road movie. Le interpretazioni principali sono affidate a:
- Sergio Romano
- Pierpaolo Capovilla
- Filippo Scotti
location e contesto narrativo
L’ambientazione principale si sviluppa tra le zone dell’Alto Veneta, tra Venezia e Treviso. Questa specificità geografica rappresenta uno dei punti di forza della produzione, conferendo autenticità e profondità al racconto. Il contesto periferico diventa così un elemento narrativo essenziale, quasi un personaggio secondario che riflette lo stato d’animo dei protagonisti.
tematiche principali e simbolismi
“Le Città di Pianura” esplora il tema della sospensione temporale e dello scontro generazionale attraverso i viaggi dei suoi protagonisti. Carlobianchi (Sergio Romano) e Doriano (Pierpaolo Capovilla), due uomini senza meta, incarnano il dualismo tra passato e presente, tra decadenza e rinascita. La Tomba di Brion, opera di Carlo Scarpa, assume un ruolo simbolico importante: rappresenta la fine ma anche uno stato di sospensione eterno, sottolineando il tema centrale dell’attesa e del cambiamento.
valutazione tecnica e stile visivo
Il film si distingue anche per una cura estetica elevata: la fotografia ambrata dona all’intera opera un’aura quasi immortale. Le soluzioni visive adottate sono originali senza risultare forzate, contribuendo a rafforzare l’atmosfera introspectiva della narrazione.
personaggi principali presenti nel cast
- Sergio Romano – Carlobianchi
- Pierpaolo Capovilla – Doriano
- Filippo Scotti – Giulio (studente)