Capolavoro italiano del 2010 da riscoprire: perché negli USA è amato e qui è ignorato

il cinema italiano e il riconoscimento internazionale: un esempio di eccellenza poco valorizzato in patria
Il panorama cinematografico nazionale spesso fatica a ottenere il giusto apprezzamento all’interno, nonostante alcune opere ricevano consensi calorosi da pubblico e critica all’estero. Tra queste, si distingue Le quattro volte, film diretto da Michelangelo Frammartino, che nel 2010 ha conquistato il favore di molti spettatori internazionali grazie alla sua natura contemplativa e al suo stile poetico. Questa pellicola rappresenta un esempio emblematico di come alcuni titoli possano essere sottovalutati nel contesto italiano, pur ricevendo riconoscimenti e apprezzamenti oltre confine.
ambientazione e struttura narrativa de Le quattro volte
Il film è ambientato in un piccolo paese della Calabria e si concentra su quattro “vite” interconnesse: quella del minerale, della vegetazione, degli animali e dell’essere umano. La narrazione si sviluppa attraverso storie collegate tra loro, con protagonista un anziano pastore, una capra con il suo capretto, un tronco di abete e una comunità alpina. La regia adotta uno stile simile a quello di un documentario poetico, eliminando i dialoghi per affidarsi esclusivamente alle immagini evocative, ai suoni naturali e ai ritmi della vita rurale.
ricezione critica e percezione internazionale
La critica estera ha accolto la pellicola con entusiasmo. Negli Stati Uniti, sono stati condivisi commenti che evidenziano la capacità del film di rivelare aspetti nascosti della Calabria attraverso una lente lenta ma coinvolgente. Un utente ha scritto: «Questo film italiano mette in luce la Calabria invitando lo spettatore nella vita quotidiana di un pastore, di una capra e di un albero… Il ritmo iniziale è lento ma poi diventa irresistibile»». Altri hanno descritto Le quattro volte come «un documento visivo straordinario che permette di assaporare ogni dettaglio naturale con calma ed intensità».
successo in ambito internazionale contro l’oblio in Italia
Sebbene abbia riscosso ampi consensi nei circuiti cinematografici più prestigiosi — tra cui la partecipazione alla Quinzaine des Réalisateurs, dove ha vinto il premio “Palm Dog” per il cane protagonista — questa produzione non ha avuto grande risonanza nel nostro Paese. Le scarse uscite nelle sale italiane e l’assenza di una vasta campagna promozionale hanno contribuito a relegarlo ai margini dell’attenzione pubblica.
reazioni online e opinioni degli appassionati italiani
- “Una poetica sorprendente, vera meraviglia”
- “Straordinario, quasi perfetto”
- “Un’opera coerente che sembra girata secondo i tempi della Natura”
L’opera si distingue per la capacità di riportare lo spettatore a una percezione più autentica del cinema: ogni scena invita alla contemplazione, ogni suono naturale diventa elemento narrativo attivo. In tempi dominati da effetti speciali e dialoghi serrati, questa pellicola parla attraverso le piante, gli animali e le stagioni — dimostrando come il vero valore artistico risieda nella semplicità delle immagini e dei ritmi naturali.
personaggi principali presenti nel cast de Le quattro volte
- Pastore anziano
- Capra con cucciolo
- Palo d’abete (tronco)
- Membri della comunità alpina
Sempre più cinefili riconoscono che questo titolo rappresenta un esempio imprescindibile per chi desidera riscoprire un cinema che invita alla riflessione profonda senza rinunciare alla bellezza estetica.