Cannes 2025: tom cruise e l’approccio religioso all’action nel film

l’evoluzione di mission: impossible nel cinema d’azione contemporaneo
Nel panorama delle produzioni dedicate all’azione, alcune serie si sono distinte per il loro approccio innovativo e la capacità di coniugare elementi tradizionali con un forte impatto visivo. Mission: Impossible, rispetto a franchise come Fast & Furious o Transformers, mantiene una particolare attenzione nel bilanciare il richiamo al passato analogico e le moderne tecnologie digitali. Questa strategia deriva dalle intuizioni produttive di Tom Cruise, che ha saputo fondere in modo unico l’atletismo dell’attore con l’innovazione cinematografica.
la filosofia dietro le imprese di tom cruise
il ruolo centrale delle performance dal vivo
Cruise crede fermamente che le scene di stunt eseguite dal vivo abbiano un valore superiore rispetto alle simulazioni virtuali. La sua convinzione si riflette nella volontà di interpretare personalmente le sequenze più rischiose, trasformando ogni film in una vera e propria “missione impossibile”. Questa scelta ha portato alla realizzazione di immagini iconiche, come quella del poster di The Final Reckoning, dove l’attore è raffigurato attaccato all’ala di un aereo, con un volto appena visibile.
l’apice della spettacolarità nei film recenti
Top Gun: Maverick, considerato da Steven Spielberg come il film che ha risollevato l’industria cinematografica americana dopo la pandemia, rappresenta uno dei momenti più elevati dell’approccio pratico di Cruise. Il film vedeva il cast coinvolto direttamente nelle operazioni militari aeree, sottolineando ancora una volta l’importanza della performance reale rispetto agli effetti digitali.
Dopo questo successo, The Final Reckoning, uscito due anni dopo gli insuccessi parziali di Dead Reckoning, prosegue sulla stessa linea offrendo due sequenze spettacolari ambientate nel Mare di Bering e nelle colline del Sudafrica.
la narrazione centrata sull’identità e sul sacrificio di ethan hunt
connessioni tra le avventure passate e il finale epico
L’elemento narrativo principale de The Final Reckoning è la connessione tra le prime otto missioni e l’ultimo atto. Si sostiene che tutte siano state influenzate dalle decisioni di Ethan Hunt, portando il mondo sull’orlo dell’annientamento. Solo lui può compiere l’ultima azione decisiva per salvare l’umanità. La figura del protagonista viene dipinta come un eroe quasi messianico, simbolo della salvezza assoluta.
il nemico principale e la trama dello spionaggio moderno
L’antagonista principale è una potente intelligenza artificiale chiamata “l’Entità”. Nel corso della narrazione si preferisce concentrarsi su un villain tradizionale desideroso di controllare questa tecnologia per dominare il mondo. La trama si sviluppa attraverso una classica caccia al tesoro: recuperare un virus capace di disattivare l’intelligenza artificiale, nascosto negli abissi oceanici o in un bunker in Sudafrica.
Sempre presente nei film sono i momenti caratterizzati da spiegazioni pseudo-scientifiche e invenzioni sempre più incredibili che conferiscono al racconto quel tocco distintivo delle spy story. Ogni svolta narrativa sottolinea come Ethan Hunt sia considerato dalla comunità internazionale come l’unico capace di affrontare queste minacce globali.
la traccia autoriale e il messianismo hollywoodiano
Diverso rispetto alle atmosfere ironiche degli eroi degli anni ’80 e ’90 o ai toni cristologici delle ultime iterazioni bondiane, lo stile narrativo de The Final Reckoning si distingue per la sua impronta autoriale marcata. Si evidenzia una visione quasi “messianica” del personaggio principale, incarnata dall’attitudine “post-umana” del suo interprete – Tom Cruise – che funge anche da produttore e stuntman.
- Nomi principali presenti:
- Tom Cruise (Ethan Hunt)
- Simon Pegg (Benji Dunn)
- Lorne Balfe (compositore)
- Peggy Lu (Agente Wu)
- Anil Kapoor (Bruno LeClerc)
- Cary Elwes (John Musgrave)
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