Cannes 2025: pillion e die my love, i film che sfidano il pubblico

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l’evoluzione delle percezioni sui film provocatori al festival di Cannes

Negli ultimi anni, la concezione di ciò che può essere considerato un’opera provocatoria o scandalosa durante il Festival di Cannes si è profondamente modificata. Se in passato alcune produzioni avrebbero suscitato forti polemiche e dibattiti pubblici, oggi molte di queste opere vengono accolte con maggiore apertura e senza reazioni negative significative. Questa trasformazione riflette un progresso culturale, segnato dall’affermazione dei movimenti per la liberazione sessuale e dei diritti di genere.

la ridimensionata etichetta del “film-scandalo”

Sono pochi i titoli che ancora rischiano di essere etichettati come “film-scandalo”, anche se alcuni potrebbero sembrare più provocatori rispetto al passato. La presenza di opere come questa nel concorso ufficiale non genera più le stesse controversie di un tempo, dimostrando una crescente accettazione delle tematiche legate alla sfera privata e alle diversità sessuali.

le opere che hanno sfidato gli stereotipi

Tra i film che hanno contribuito a questa evoluzione vi sono produzioni come Die My Love, diretto da Lynn Ramsey. La pellicola rappresenta uno spaccato intenso della depressione post-partum attraverso interpretazioni di alto livello, con Jennifer Lawrence e Robert Pattinson impegnati in performance estremamente fisiche e prive di tabù, tra cui nudi frontali che sottolineano il desiderio di libertà espressiva.

Anche altri lavori come quello del regista Yorgos Lanthimos, già presentato l’anno precedente sulla Croisette, hanno aperto nuovi orizzonti sul modo in cui il cinema mainstream affronta il corpo femminile, inserendosi in un contesto sociale influenzato dai movimenti #MeToo.

il caso del film “Pillion” e le tematiche queer

L’esempio più emblematico potrebbe essere il lungometraggio “Pillion”, opera d’esordio del regista Harry Lighton. Ambientato nella periferia londinese, narra la relazione tra Colin, vigile urbano appassionato di canto a cappella, e Ray, motociclista statuario coinvolto in una relazione consensuale schiavo-padrone, nota anche come Total Power Exchange. Il film si distingue per scene esplicite ed elementi grafici forti ma mira a raccontare un percorso di crescita personale attraverso una relazione queer, molto simile a quella proposta da classici come Secretary.

Pillion ha riscosso consensi positivi e numerose recensioni favorevoli; già venduto per distribuzione internazionale in diversi paesi, manca ancora una diffusione ufficiale in Italia. Se approdato nelle sale italiane potrebbe riaccendere l’attenzione sull’etichetta “film-scandalo”, spingendo a riconsiderare pratiche relazionali considerate non convenzionali ma condivise consensualmente.

Membri del cast:
  • Nessuno specifico menzionato nel testo originale
Personaggi principali:
  • Colin – vigile urbano appassionato di canto
  • Ray – motociclista coinvolto in relazioni BDSM consensuali

Potete consultare tutti gli approfondimenti relativi al Festival di Cannes visitando le sezioni dedicate.

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