Beetlejuice presenta un villain intrigante che lascia con desiderio

Contenuti dell'articolo

Il ritorno di Beetlejuice Beetlejuice ha suscitato grande interesse tra gli appassionati, portando alla ribalta personaggi e dinamiche che avrebbero potuto arricchire ulteriormente la narrazione. Nonostante il successo critico, alcuni elementi, come l’introduzione di nuovi antagonisti, sono stati oggetto di discussione. In questo approfondimento si analizza il ruolo di uno dei personaggi più controversi e intriganti della pellicola: Jeremy Frazier.

la figura di jeremy frazier: un antagonista sorprendente

una minaccia imprevedibile e inquietante

Jeremy Frazier si distingue per la sua capacità di sorprendere lo spettatore, presentandosi come un personaggio apparentemente normale ma con una personalità molto più complessa. La sua vera natura viene svelata quando si scopre che è un fantasma responsabile dell’omicidio dei propri genitori, avvenuto oltre vent’anni prima. Questa rivelazione rende Jeremy una presenza estremamente pericolosa e imprevedibile, capace di mettere in serio pericolo i protagonisti.

La sua astuzia e mancanza di scrupoli lo differenziano dagli altri antagonisti del film. Jeremy riesce a fingersi un ragazzo innocente e affidabile, instaurando un legame con Astrid Deetz, interpretata da Jenna Ortega. Dietro questa facciata si nasconde un villain che manipola senza pietà chi gli sta intorno, spingendo la narrazione verso sviluppi drammatici e inquietanti.

perché Jeremy rappresentava una minaccia diversa

  • Sorpresa improvvisa: a differenza degli antagonisti più prevedibili come Betelgeuse o Delores LaFerve, Jeremy non mostra subito le sue intenzioni malevoli.
  • Pericolo reale: il suo passato violento e le azioni criminali dimostrano quanto possa essere letale.
  • Mancanza di empatia: la totale assenza di rimorso per l’omicidio dei genitori accentua la sua natura disturbata.

l’evoluzione del personaggio e il suo finale insoddisfacente

una morte affrettata e poco soddisfacente

Sebbene Jeremy fosse destinato a rappresentare una minaccia costante nel film, la sua fine appare frettolosa e poco coerente rispetto al suo potenziale narrativo. Dopo aver pianificato il ritorno nel mondo mortale tramite il “Soul Train”, è stato sconfitto da Richard Deetz, padre di Astrid, che annulla il suo “visto” permettendogli di andare nei “Fiamme della Dannazione”.

Questa conclusione manca di impatto emotivo ed esiti narrativi più approfonditi sarebbero stati auspicabili. Un intervento diretto da parte di Lydia o una scena in cui Astrid stessa blocca Jeremy avrebbe reso la vicenda più coinvolgente e memorabile.

‘beetlejuice beetlejuice’: un finale che avrebbe potuto valorizzare meglio il villain

I limiti della conclusione centrale del film

Dopo l’eliminazione temporanea di Jeremy dalla scena principale, l’attenzione torna su altri protagonisti come Betelgeuse (Beetlejuice) e Delores LaFerve. La scena culminante si svolge nella chiesa durante il matrimonio tra Lydia e Rory, dove i due villain principali cercano di impedire l’unione. In questa fase finale non c’è spazio né per Jeremy né per altre minacce esterne rilevanti.

Sarebbe stato opportuno inserire un epilogo più soddisfacente anche per Jeremy, considerando quanto fosse efficace come antagonista. La mancanza di una chiusura adeguata rischia di ridimensionare l’impatto complessivo del personaggio sulla memoria collettiva della pellicola.

considerazioni finali sulla presenza del villain nel film

L’efficacia narrativa avrebbe beneficiato di un approfondimento maggiore del personaggio di Jeremy Frazier. Come antagonista che sa essere subdolo ed estremamente temibile senza apparire immediatamente come tale, avrebbe meritato un finale più incisivo rispetto a quello proposto nella pellicola. Questo approccio avrebbe rafforzato la tensione generale del film rendendo ancora più memorabile l’esperienza cinematografica.

  • Aspen Miller
  • Cameron Reed
  • Ethan Russo
  • Luca Bianchi (produttore)

Immagine promozionale tratta dal film originale con protagonista Beetlejuice.

Le scelte narrative riguardanti i personaggi secondari come Jeremy influenzano profondamente la percezione complessiva dell’opera. Un villain ben sviluppato può elevare notevolmente la qualità della storia offrendo momenti intensi ed emozionanti fino alla conclusione definitiva delle vicende narrative.

Rispondi