Abraham’s boys: recensione di un vampiro western deludente con pochi momenti di paura

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Il panorama cinematografico dedicato alle storie di vampiri si arricchisce di una nuova proposta che si distingue per un approccio più fedele al genere horror e per un’ambientazione originale. “Abraham’s Boys”, ispirato a un racconto di Joe Hill, propone una narrazione ambientata poco dopo la scomparsa di Dracula, focalizzandosi sull’insegnamento delle tecniche di difesa contro i non-morti impartito da Abraham Van Helsing ai propri figli. Questa rivisitazione, più vicina a un film horror che a una commedia, presenta elementi distintivi rispetto ai recenti titoli come “Nosferatu” o “Renfield”.

sinossi e ambientazione del film

una trama incentrata sulla formazione dei giovani cacciatori di vampiri

“Abraham’s Boys” si svolge in un contesto post-mortem del celebre vampiro, con Van Helsing che trasmette ai suoi figli le conoscenze necessarie per affrontare le creature dell’ombra. La narrazione si distingue per il suo tono più serio rispetto ad altre versioni della stessa storia, mantenendo uno stile che richiama i classici del cinema monster movie.

ambientazione visiva e stile estetico

Il film utilizza un rapporto d’aspetto 4:3 che richiama le produzioni degli anni d’oro dell’Universal Monsters, contribuendo a ricreare l’atmosfera vintage. La location scelta è la Central Valley in California, dove vengono catturate numerose scene durante l’ora dorata su paesaggi di colline e campi colorati. Questa scelta conferisce alla pellicola un’estetica distintiva, quasi western, che differenzia il prodotto dai classici ambienti transilvani.

valutazione tecnica e colonna sonora

musica atmosferica di Brittany Allen

La colonna sonora composta da Brittany Allen si distingue per il suo tono cupo e inquietante, creando un’atmosfera sospesa tra tensione e anticipazione. Sebbene il punteggio sia efficace nel mantenere alta la suspense, sembra destinato a supportare un film molto più riuscito dal punto di vista narrativo.

sceneggiatura e ritmo narrativo

Il film dura circa 89 minuti ed è caratterizzato da tempi dilatati prima dell’inizio delle sequenze d’addestramento dei protagonisti. La narrazione si sviluppa lentamente fino alla metà del film, lasciando spazio a scene visivamente curate ma poco incisive sul piano horror. La costruzione narrativa risulta troppo lunga rispetto agli spunti spaventosamente efficaci presenti nel primo atto.

recensione critica e aspetti tecnici

“Abraham’s Boys” fa leva sul look rétro grazie all’utilizzo del rapporto d’aspetto 4:3 e all’impegno nella composizione delle inquadrature. Tra queste spiccano immagini come quella della testa decapitata con aglio in primo piano o sequenze inquietanti con Max su cavallo sotto voci misteriose. Nonostante ciò, l’effettiva capacità di spaventare lo spettatore è limitata; i momenti di paura sono pochi e poco convincenti.

prospettive future e distribuzione

Il film sarà distribuito nelle sale cinematografiche a partire dal 11 luglio 2025, con successivo debutto sulla piattaforma streaming Shudder in data ancora da comunicarsi.

valutazioni finali

  • Brittany Allen: compositrice della colonna sonora dall’atmosfera cupa
  • Titus Welliver: interpreta con grande presenza scenica il ruolo di Van Helsing
  • Sviluppo narrativo lento: il ritmo richiede troppo tempo prima dello sviluppo delle parti salienti
  • Mancanza di vere scene horror: poche sequenze davvero spaventose rendono difficile definire il film come tale
  • Efficace uso estetico: ottima cura nelle immagini e nell’ambiente visivo complessivo
Dati principali del film:
Date di uscita:
11 luglio 2025 (cinema), data successiva su Shudder non ancora annunciata
DURATA:
89 minuti
DIRETTRICE:
Natalia Kermani
Scritto da:
Joe Hill (tratto dal racconto)

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