28 anni dopo: perché il punteggio di Rotten Tomatoes divide critica e pubblico

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Il film 28 Years Later si presenta come una delle pellicole più discusse dell’anno, ricevendo giudizi molto contrastanti da parte di critici e pubblico. Con un punteggio del 89% tra i critici e del 65% tra gli spettatori, la sua accoglienza ha diviso le opinioni, alimentando aspettative elevate in vista della sua uscita. Questo articolo analizza i motivi principali di questa polarizzazione, evidenziando le scelte creative, la narrazione e il cast coinvolti nel progetto.

28 Years Later si distingue per aver deciso di non seguire la strada più sicura e convenzionale. Dopo che 28 Days Later, uscito nel 2002, aveva conquistato critica e pubblico grazie alla sua originalità e intensità, ci si aspettava che il terzo capitolo riprendesse alcuni personaggi iconici come Jim (interpretato da Cillian Murphy) o Selena (Naomie Harris). Invece, regista e sceneggiatore hanno optato per una narrazione totalmente inedita, introducendo nuovi protagonisti e sviluppando una storia autonoma.

Diversamente dai precedenti capitoli della saga, il film ha adottato approcci innovativi come l’utilizzo di tecniche di ripresa insolite — tra cui alcune scene girate con uno smartphone — e una narrazione focalizzata su un giovane protagonista. Questa volontà di sperimentare ha reso il film unico nel suo genere ma anche molto divisivo: alcuni spettatori lo hanno apprezzato per la sua originalità, altri invece lo hanno trovato troppo distante dal tono horror tradizionale del franchise.

L’epilogo del film ha suscitato discussioni tra gli utenti: durante l’ultima sequenza Spike incontra Jimmy (interpretato da Jack O’Connell) e il suo gruppo di sopravvissuti. La scena è caratterizzata da un combattimento acrobatico che sembra quasi fuori contesto rispetto al resto della narrazione. Questa scelta narrativa ha spinto molti a ritenere che l’introduzione improvvisa dei membri del gruppo abbia compromesso la coerenza dell’intera pellicola.

I mostri infetti sono stati reinterpretati con nuove caratteristiche: ora sono più intelligenti e forti grazie alla presenza degli Alphas, creature che impartiscono ordini agli altri infetti. Una scena memorabile vede uno Alpha inseguire Spike lungo una via d’acqua: un momento che si preannuncia tra i più inquietanti dell’anno. Secondo le analisi di esperti del settore, l’aspetto disturbante deriva anche dalla loro somiglianza umana residua, rendendo ancora più difficile distinguere tra vittime e aggressori.

Mentre le prime sequenze sono ricche di ritmo ed azione — con scene come la fuga sulla causeway — molte recensioni segnalano come nella seconda metà il ritmo rallenti notevolmente. La parte centrale segue Spike insieme alla madre Isla mentre cercano rifugio presso Dr. Kelson; questa sezione si concentra maggiormente sui dialoghi filosofici piuttosto che sullo spettacolo action-oriented atteso dagli appassionati di zombie movies.

Sebbene alcuni criticassero il ritmo lento o alcune scelte narrative, non si può negare che tutto il cast offra interpretazioni eccezionali. Spike è interpretato dall’attore Alfie Williams, capace di trasmettere vulnerabilità e resilienza allo stesso tempo; accanto a lui troviamo attori come:

  • Aaron Taylor-Johnson
  • Jodie Comer
  • Ralph Fiennes

Tutti contribuiscono a creare personaggi complessi rappresentativi delle diverse tipologie di sopravvissuti in questo universo post-apocalittico.

Sebbene molte performance siano state elogiate dalla critica, alcuni spettatori hanno trovato difficile empatizzare con determinati momenti emotivi posti nel climax finale. Le scene tra Spike, Isla e Dr. Kelson risultano toccanti ma lente; questo ha portato a una percezione diversa rispetto all’obiettivo originale del film: suscitare emozioni profonde attraverso un mix equilibrato tra tensione horror e introspezione filosofica.

Cillian Murphy non appare in questa prima parte della nuova trilogia nonostante sia stato annunciato che tornerà in futuro nella saga completa. La decisione ufficiale indica che Murphy avrebbe partecipato solamente all’ultimo episodio intitolato The Bone Temple. Per molti fan questa assenza ha influito negativamente sulle valutazioni generali: molti avevano speranze di rivedere Jim nelle prime fasi della storia.

In conclusione, il motivo principale delle opinioni discordanti riguarda proprio questa mancanza: pur essendo stato progettato come un racconto semi-autonomo ed innovativo rispetto ai predecessori,
28 Years Later ha diviso pubblico e critica soprattutto per le sue scelte narrative audaci ed episodi finali imprevedibili.

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