10 film che non ho capito all’uscita ma che ora amo profondamente

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Il valore di un film può manifestarsi nel tempo, e ci sono opere straordinarie che acquisiscono significato solo dopo diverse visioni. Le aspettative iniziali o la superficialità nella comprensione dei temi trattati possono portare a una prima impressione negativa. Tuttavia, è fondamentale rimanere aperti alla possibilità di rivalutare queste pellicole, poiché molte di esse possono diventare delle vere e proprie gemme cinematografiche.

10
Onward (2020)

Diretto da Dan Scanlon

Nella seconda metà degli anni 2010, Pixar ha abbracciato le sequel in modo inedito con titoli come Finding Dory e Toy Story 4. Tra questi, Onward, un’avventura fantastica ambientata in un mondo popolato da creature mitologiche, è stata facilmente trascurata. Sebbene fosse stata apprezzata al momento della sua uscita, l’uscita simultanea di Soul ha oscurato il suo valore. La storia personale del regista riguardo alla perdita del padre rende questo film ancora più profondo.

9
Fast Five (2011)

Diretto da Justin Lin

Fast Five, parte della celebre saga Fast & Furious, ha segnato una transizione verso l’azione sfrenata abbandonando le radici del semplice street racing. L’assurdità dell’inseguimento di un caveau bancario a Rio de Janeiro ha messo in evidenza il nuovo stile bombastico della serie. Inizialmente sottovalutato, oggi rappresenta un punto culminante per i fan.

8
Babylon (2022)

Diretto da Damien Chazelle

Dopo i successi di Whiplash e La La Land, ci si aspettava molto da Chazelle con Babylon. Questo epico omaggio alla transizione di Hollywood dai film muti ai sonori si è rivelato divisivo. Con una narrazione complessa e uno stile artistico audace, ha richiesto più visioni per essere compreso appieno.

7
Beau Is Afraid (2023)

Diretto da Ari Aster

Ari Aster si afferma come uno dei registi più interessanti con il suo ultimo lavoro. La narrazione surreale di Beau Is Afraid presenta Joaquin Phoenix in una performance intensa che esplora la paranoia e l’ansia. All’inizio difficile da comprendere, richiede riflessione per apprezzarne la profondità emotiva.

6
Synecdoche, New York (2008)

Diretto da Charlie Kaufman

Synecdoche, New York rappresenta una riflessione sulla vita attraverso gli occhi di un regista teatrale interpretato da Philip Seymour Hoffman. Inizialmente confuso dalla sua complessità tematica, col tempo è stato riconosciuto come uno dei punti più alti della carriera di Kaufman.

  • Percorsi narrativi ricchi e stratificati;
  • Eccellenti performance attoriali;
  • Evoluzione della percezione critica nel tempo;
  • Cinema d’autore che sfida le convenzioni tradizionali;

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