Tim burton dimostra che disney ha sbagliato a licenziarlo dopo 28 anni

La storia di Tim Burton e il film “Frankenweenie” rappresenta un esempio emblematico di come le scelte creative possano influenzare i rapporti tra un regista e uno studio cinematografico. Questo articolo analizza le vicende legate alla produzione, al rifiuto da parte di Disney e alla successiva rivisitazione del progetto, evidenziando gli aspetti principali che hanno caratterizzato questa evoluzione artistica.
Il primo cortometraggio intitolato “Frankenweenie” fu realizzato nel 1984 da Tim Burton, con una durata di circa 30 minuti. Questa versione breve si distinse per il suo stile innovativo e per il modo in cui affrontava temi oscuri, in contrasto con le aspettative delle produzioni Disney dell’epoca. La pellicola si ispirava liberamente a “Frankenstein” di Mary Shelley, trattando la storia di un ragazzo che cerca di riportare in vita il suo cane Sparky mediante esperimenti scientifici.
Nel 1984, Burton fu licenziato dalla Disney, decisione ufficialmente definita come amichevole. Questa separazione avvenne in un contesto complesso, segnato da difficoltà interne allo studio come la diminuzione delle visite ai parchi tematici, scioperi dei dipendenti a Disneyland e una difficile acquisizione da parte di Saul Steinberg. Burton ha più volte chiarito che il suo stile distintivo non si adattava alle linee guida conservatrici della Disney dell’epoca.
Nel 2012, Burton ha confermato pubblicamente che la sua collaborazione con Disney si era conclusa dopo il rifiuto della sua versione estesa di “Frankenweenie”. La motivazione principale risiedeva nel fatto che la pellicola venne giudicata troppo dark rispetto all’immagine rassicurante dello studio. Nonostante ciò, questa scelta rifletteva le politiche più conservative adottate da Disney in quel periodo.
Dopo oltre due decenni dalla prima realizzazione, Burton collaborò nuovamente con Disney per produrre una versione completa ed estesa di “Frankenweenie” nel 2012. Questa rivisitazione divenne un lungometraggio d’animazione in stop-motion con una durata di circa 87 minuti, molto più ampia rispetto all’originale cortometraggio. La nuova interpretazione mantenne molte caratteristiche dell’opera iniziale ma offrì anche maggiore approfondimento narrativo.
Burton insistette sulla necessità di preservare l’aspetto in bianco e nero della pellicola, considerandolo elemento fondamentale per rafforzare l’impatto emotivo della storia. La nuova produzione si ispirò ai ricordi d’infanzia legati ai propri animali domestici, rendendo la narrazione ancora più personale e coinvolgente.
Il cast vocale della versione del 2012 include nomi noti come:
- Martin Short
- Winona Ryder
- Catherine O’Hara
- Shelley Duvall (nella versione originale)
la differenza tra l’originale e il remake
“Frankenweenie” è spesso citato come uno dei migliori lavori di Burton grazie alla sua capacità di combinare elementi horror classici con un tocco personale. La versione originale rappresentava un piccolo capolavoro indie dal budget limitato ($1 milione), mentre quella del 2012 vide investimenti molto più consistenti ($39 milioni) che permisero una resa visiva superiore.
I risultati critici dimostrarono quanto il remake fosse riuscito a superare l’originale sotto molti aspetti: maggiore profondità narrativa, cast stellare ed effetti visivi avanzati hanno contribuito ad elevare questa opera a livello internazionale.
Sempre secondo fonti autorevoli, “Frankenweenie” viene riconosciuto come uno dei film più significativi nella filmografia di Burton per la capacitàdi fondere tematiche dark con emozioni profonde.
Personaggi principali:
- Tim Burton (regista)
- Shelley Duvall (attrice nella versione corta)
- Martin Short (doppiatore)
- Winona Ryder (doppiatrice)
- Catherine O’Hara (doppiatrice)
- Lydia Deetz (personaggio ricorrente nelle opere Burton)
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