Superhero show del 2023 da non perdere se ti mancano i boys

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In attesa del ritorno di The Boys per la sua quinta stagione, prevista per il 2026, gli appassionati di serie con tematiche sovversive e critiche al mondo dei supereroi possono trovare interessanti alternative. Tra queste, si distingue una produzione acclamata dalla critica, con un punteggio del 96% su Rotten Tomatoes, che ha riscosso grande successo fin dal suo debutto nello stesso anno della prima stagione di The Boys. Questa serie offre una visione più profonda e satirica del genere, affrontando temi politici e sociali con uno sguardo critico e provocatorio.

watchmen: una serie sequel alla graphic novel di successo

la trama di watchmen

Ambientata 34 anni dopo gli eventi della celebre graphic novel del 1986 di Alan Moore e Dave Gibbons, la serie si sviluppa in un contesto politico complesso. Dr. Manhattan è scomparso, Ozymandias (interpretato da Jeremy Irons) si trova in un’utopia o forse in una sorta di prigione, mentre Laurie Blake (Jean Smart) lavora come agente governativa senza alcun sorriso. La narrazione introduce un nuovo gruppo di vigilanti mascherati approvati dal governo a Tulsa, Oklahoma, dove le tensioni razziali alimentano un clima di instabilità sociale. In questo scenario emergono eventi sovrannaturali e metahuman che coinvolgono l’investigatrice Angel Abar (Regina King), portando lo spettatore in un mondo ricco di conflitti morali e dilemmi etici.

perché watchmen rappresenta una valida alternativa a the boys

temi sovversivi e analisi critica dei vigilantes

Entrambe le produzioni condividono un approccio che mette sotto scrutinio i tropi tradizionali dei supereroi. In particolare, sia The Boys che Watchmen offrono uno sguardo realistico e spesso cinico sul ruolo dei vigilanti nel mondo reale. La narrazione si concentra sui conflitti morali degli individui coinvolti e sulla politica che circonda l’uso o abuso del potere sovrumano o umano. La ricerca di soluzioni alternative alla figura dell’eroe classico costituisce uno dei temi principali affrontati da entrambe le serie.

l’ambiguità morale e il ruolo della politica

Sia in The Boys che in Watchmen, i personaggi principali sono soggetti a errori e comportamenti discutibili; spesso assumono ruoli quasi villaineschi. Entrambe le serie evidenziano come le decisioni politiche possano alimentare il caos sociale o instaurare regimi autoritari usando i supereroi come strumenti di controllo o oppressione. La presenza costante di moralità complessa rende questi show particolarmente stimolanti per chi cerca narrazioni profonde e riflessive.

il limite principale di watchmen come alternativa a the boys

solo una stagione disponibile

Un aspetto importante da considerare riguarda la durata della produzione: Watchmen si compone esclusivamente di una stagione composta da nove episodi. Nonostante il finale lasci aperta la possibilità per ulteriori sviluppi narrativi, non ci sono piani ufficiali per nuove stagioni o spin-off. Per chi desidera riempire il tempo tra due stagioni di The Boys, questa limitazione può rappresentare un punto debole rispetto alle molteplici opzioni offerte dal franchise originale.

una storia completa in pochi episodi

L’autore Damon Lindelof ha progettato la serie come miniserie autoconclusiva: la narrazione presentata nella prima stagione è esaustiva e non prevede ulteriori capitoli ufficialmente pianificati. Sebbene l’universo creato possa essere espanso in futuro, al momento manca l’intenzione di proseguire questa trama specifica, rendendola meno adatta a chi cerca contenuti serializzati più lunghi.

Nell’ambito delle produzioni televisive dedicate ai supereroi con toni critici-sociali, quindi, mentre The Boys continua a espandersi con nuovi spin-off ed episodi multipli, Watchmen si conferma come una soluzione narrativa compatta ma intensa. La scelta dipende dalle preferenze relative alla lunghezza della storia desiderata.

Membri principali del cast:
  • Regina King – Angel Abar / Sister Night
  • Jeremy Irons – Ozymandias / Adrian Veidt
  • Jean Smart – Laurie Blake / Silk Spectre II
  • Tammy Blanchard – Looking Glass
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