Serie tv che hanno davvero esagerato

Le produzioni televisive spesso affrontano tematiche delicate e decisioni narrative audaci, che possono portare a controversie o a un’eccessiva esasperazione del contenuto. In alcuni casi, le serie televisive superano i limiti della decenza, della coerenza o della sensibilità, lasciando un’impronta negativa sulla loro eredità. Questo articolo analizza alcune tra le trasmissioni che si sono spinte troppo oltre, evidenziando gli episodi o le scelte più discusse e i momenti in cui la linea tra innovazione e provocazione è stata superata.
serie tv che hanno esagerato con temi sensibili
the walking dead: la morte di glenn
The Walking Dead, serie post-apocalittica ideata da Frank Darabont e tratta dal fumetto omonimo, ha riscosso grande successo ma ha anche ricevuto critiche per aver deviato troppo dalla narrazione originale. Tra i momenti più discussi figura la morte di Glenn, considerata da molti una scelta narrativa troppo cruenta e gratuita. La serie è stata spesso accusata di ripetitività nella trama e di uno sviluppo poco approfondito di alcuni personaggi.
sherlock: la morte apparente di holmes
Creata da Steven Moffat e Mark Gatiss, Sherlock ha avuto un inizio promettente ma ha poi subito un declino dopo il secondo ciclo. Il finale della seconda stagione, con la presunta morte di Holmes (Benedict Cumberbatch), ha generato molte polemiche per l’assenza di spiegazioni convincenti su come egli abbia simulato il proprio decesso. Le stagioni successive hanno peggiorato ulteriormente la qualità complessiva dello show con storyline poco coerenti.
dexter: decisioni estreme nella trama
Dexter, serie basata sul romanzo di Jeff Lindsay, ha raccontato le vicende del serial killer Dexter Morgan (Michael C. Hall). La narrazione si è spinata troppo in avanti con decisioni discutibili come la morte della moglie e il suo rapporto complesso con l’adottiva sorella. Il finale, dove Dexter fingeva la propria morte per nascondersi dall’FBI trasformandosi in un taglialegna, ha suscitato molte critiche ed è stato definito uno dei finali più divisivi nella storia delle televisioni.
grey’s anatomy: storie controverse e crisi d’identità
Grey’s Anatomy, produzione Shonda Rhimes ancora in corso, si distingue anche per alcune svolte narrative molto discusse. Un esempio emblematico riguarda il personaggio di Izzie (Katherine Heigl), che hallucina il suo ex fidanzato defunto e ha rapporti intimi con lui. La gestione delle uscite degli attori principali è stata spesso criticata; molti personaggi sono stati uccisi senza motivo convincente o hanno ricevuto conclusioni fuori carattere.
south park: l’animazione che non rispetta limiti morali
South Park, sitcom animata creata da Trey Parker e Matt Stone, rappresenta uno degli esempi più estremi di provocazione televisiva. La serie si distingue per aver attraversato ogni limite possibile: episodi censurati o banditi per contenuti razzisti come l’uso ripetuto di insulti offensivi, scene esplicite e rappresentazioni irriverenti delle religioni. Questa volontà di sfidare ogni convenzione le ha attirato numerose controversie nel corso degli anni.
serie TV che hanno segnato indelebilmente la storia della televisione
dallas: il colpo di scena epocale
Dallas, trasmesso dal 1978 al 1991, è famoso per aver rivoluzionato gli standard narrativi grazie al celebre episodio dell’attentato a J.R., diventando un fenomeno culturale globale. Alcune scelte come quella del ritorno improvviso di Bobby dopo essere stato dichiarato morto alla fine della stagione ottava hanno superato ogni limite logico – basti pensare che tutto ciò fu spiegato come un sogno nel finale successivo.
how i met your mother: il finale controverso
La sitcom andata in onda dal 2005 al 2014 aveva costruito una narrazione coinvolgente sulla ricerca dell’amore attraverso gli occhi di Ted Mosby (Josh Radnor). Il finale ha scontentato molti fan poiché rivelava che la madre dei figli era morta già prima dell’inizio dello show e che Ted aveva manipolatamente cercato Robin (Cobie Smulders) fin dall’inizio – una scelta percepita come una rottura totale rispetto alle promesse narrative precedenti.
serie che hanno oltrepassato ogni limite lasciando tracce indelebili nei telespettatori
the simpsons: dal divertimento alle polemiche infinite
The Simpsons, partito nel lontano1989 su FOX, è noto tanto per le sue battute quanto per gli episodi controversi come quello dedicato a Michael Jackson o quello considerato “il salto dello squalo” chiamato “The Principal and the Pauper”. La sua lunga durata non lo ha salvaguardato dalle accuse di insensibilità culturale e decisioni narrative discutibili che ne hanno minacciato l’immagine originale.
13 reasons why: shock senza limiti?
13 Reasons Why, trasmesso dal 2017 al 2020 su Netflix, si distinse fin dall’inizio per aver trattatto temi delicati come il suicidio giovanile e lo stupro con scene particolarmente crude ed esplicite. La scena del suicidio di Hannah Baker (Katherine Langford) fu così disturbante da richiedere interventi correttivi; inoltre alcune storyline successive sono state giudicate gratuite ed esagerate nelle loro intenzioni shockanti.
st elsewhere: il finale più controverso della tv classica
St Elsewhere», andata in onda tra il1982 ed il1988), è famosa anche per aver introdotto uno dei finali più discussi nella storia delle serie TV: tutto sarebbe stato immaginario proveniente da un bambino autistico dentro una snow globe – scelta narrativa estrema che divise critica e pubblico ma certamente spingeva oltre ogni limite convenzionale.