Il tropo dei supereroi più controverso riceve un grande riconoscimento e resta attuale

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il fenomeno del ‘fridging’ nelle narrazioni di supereroi: origini e implicazioni

Il concetto di ‘fridging’, noto anche come la pratica delle “donne in frigorifero”, rappresenta un elemento narrativo controverso molto diffuso nel genere dei fumetti e delle storie di supereroi. Questa strategia narrativa coinvolge la morte o il danno di un personaggio, spesso femminile, al fine di motivare o sviluppare la trama del protagonista maschile. Recentemente, questo termine è stato inserito ufficialmente nel dizionario Merriam-Webster, sottolineando l’importanza e la diffusione del tema nel panorama culturale.

definizione e caratteristiche del ‘fridging’

significato ufficiale secondo Merriam-Webster

Secondo l’ente lessicografico, il verbo ‘fridge’ indica “l’atto di uccidere o danneggiare un personaggio (in un film, una serie, ecc.) per motivare un altro.”. Questo termine si riferisce principalmente a situazioni in cui le figure femminili vengono utilizzate come strumenti narrativi per spingere avanti le vicende dei protagonisti maschili.

origini e uso storico della terminologia

Il termine nasce dal contesto dei fumetti e delle storie di supereroi dove le donne vengono frequentemente impiegate come vittime collateral per motivare azioni o decisioni dei personaggi principali. La locuzione più nota è “women in refrigerators”, che indica appunto questa tendenza a collocare donne in ruoli sacrificabili per alimentare la narrazione.

impatti culturali e percezione pubblica

L’inclusione ufficiale del termine nel dizionario evidenzia quanto questa pratica sia radicata nelle narrazioni contemporanee. La maggior parte delle volte, i personaggi femminili sono creati con lo scopo di essere uccisi o feriti per far progredire la storyline dei protagonisti maschili. Questo approccio ha suscitato numerose critiche poiché perpetua stereotipi di genere e riduce le figure femminili a meri strumenti narrativi.

personaggi e personalità coinvolti

  • Personaggi femminili vittime del trope
  • I protagonisti maschili motivati dalle perdite subite
  • Membri dello staff creativo coinvolti nella scrittura delle trame
  • Pubblico e critica che analizzano le implicazioni sociali della pratica

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