Movie migliori che sarebbero stati più interessanti se più brevi
La durata dei film rappresenta un elemento fondamentale nella fruizione cinematografica, influenzando direttamente l’esperienza visiva e il coinvolgimento degli spettatori. Nel corso della storia del cinema, la lunghezza delle pellicole è variata notevolmente, passando da produzioni più brevi nelle prime fasi del settore fino a opere epiche che superano le tre ore di proiezione. In questo contesto, alcuni film si distinguono per la loro estensione eccessiva, spesso criticata nonostante la qualità complessiva possa rimanere elevata.
l’evoluzione della durata nei film
gli inizi e l’epoca d’oro di Hollywood
In passato, i primi film avevano una durata contenuta, ma con il passare delle epoche si è assistito a un incremento progressivo della lunghezza delle pellicole. Durante l’età d’oro di Hollywood, molte produzioni divennero veri e propri spettacoli visivi con budget elevati e scenografie imponenti. Con la crescita dei costi di produzione, molte pellicole raggiunsero durate superiori alle tre ore, introducendo anche pause intermedie per permettere agli spettatori di riposarsi.
il ruolo dei blockbuster moderni
Nell’era contemporanea, i successi del genere supereroistico hanno contribuito ad allungare ulteriormente le durate medie dei film. È ormai comune trovare opere che superano le due ore e mezza o addirittura tre ore, anche se non tutte giustificano questa prolissità. La tendenza attuale vede una preferenza per narrazioni più complesse e visivamente impressionanti, ma spesso a discapito dell’efficacia narrativa.
film lunghi: quando sono troppo?
Nonostante alcune pellicole di alta qualità possano risultare leggermente sovrappeso in termini di tempo, la lunghezza non compromette necessariamente l’esperienza complessiva. Molti titoli presentano una durata superiore al necessario a causa di scene ridondanti o dettagli poco funzionali alla trama principale. In alcuni casi, alcune parti potrebbero essere state eliminate senza perdere sostanza.
film notabili dalla durata estesa
killers of the flower moon (2023)
I film di Martin Scorsese sono riconosciuti per le loro dimensioni epiche; Killers of the Flower Moon, pur offrendo interpretazioni straordinarie e un ritmo narrativo ben costruito, si distingue come uno tra i più lunghi della sua filmografia. La sua lunghezza può risultare dispersiva in alcune sezioni che avrebbero beneficiato di tagli strategici per aumentare il ritmo.
midsommar (2019)
L’horror elevato di Ari Aster si distingue per una durata considerevole: 147 minuti che spesso rallentano il ritmo anziché aumentare la tensione. La prolissità si riflette nella scarsa caratterizzazione dei personaggi e nel tentativo di dilatare le sequenze horror oltre i limiti necessari.
patton (1970)
I biopic tendono a soffrire in termini di lunghezza; Patton, vincitore di sette premi Oscar tra cui miglior film e miglior attore con George C. Scott, presenta quasi tre ore di narrazione che avrebbero potuto essere snellite eliminando alcune ripetizioni inutili per rafforzare l’impatto complessivo.
jfk (1991)
Il film politico diretto da Oliver Stone è noto per la sua durata eccezionale: circa tre ore e mezza dedicata all’esplorazione approfondita dell’assassinio del presidente Kennedy. Questa scelta stilistica ha permesso uno sviluppo dettagliato dei personaggi ma ha rischiato anche di appesantire la narrazione.
blade runner 2049 (2017)
Sviluppato come sequel leggendario grazie alle tecnologie moderne, Blade Runner 2049 si estende su 163 minuti con l’obiettivo di offrire una storia più ricca e approfondita rispetto all’originale. Nonostante ciò, alcuni critici evidenziano come parte della narrazione risulti troppo concentrata sull’estetica piuttosto che sulla fluidità narrativa.
wicked (2024)
Nell’adattamento musicale cinematografico de wicked, il risultato finale supera le due ore e mezza proprio perché copre solo il primo atto dello spettacolo teatrale originale. Questo approccio ha portato comunque ad un prodotto molto lungo rispetto alla controparte teatrale completa.
L’opera firmata Judd Apatow presenta un mix tra commedia e dramma che dura oltre due ore; questa prolissità tende a diluire alcuni momenti emotivi importanti rendendo meno incisivi alcuni passaggi fondamentali nel racconto.
`it chapter two` (2017)
L’adattamento del romanzo Stephen King utilizza una doppia parte per raccontare le vicende degli adulti; questa divisione porta a un’estensione temporale superiore alla media senza apportare benefici sostanziali alla trama principale.
dalla saga john wick al classico king kong
- john wick: chapter 4 (2023): il quarto capitolo della serie si distingue come il più lungo grazie alle numerose sottotrame interconnesse; La sua estensione potrebbe aver compromesso alcuni ritmi action troppo rallentati in certi momenti chiave.
- king kong (2005): Nella versione diretta da Peter Jackson dopo aver concluso il ciclo de Il Signore degli Anelli, questa rivisitazione dell’immortale mostro gigante dura circa tre ore e mezza; sebbene ricca di effetti speciali spettacolari ed elementi narrativi approfonditi, la sua lunghezza risulta penalizzante ai fini dell’impatto complessivo dell’opera.