Mickey 17 e le sue diverse schede del titolo: perché cambiano tre volte

Mickey 17, il film di Bong Joon-ho, ha suscitato grande attesa e interesse. Questo lungometraggio sci-fi, che segue il pluripremiato Parasite, è stato inizialmente programmato per il 2024, ma diversi rinvii hanno portato alla sua uscita nel 2025. Nonostante non abbia raggiunto la stessa acclamazione critica del suo predecessore, ha ottenuto un punteggio di 77% su Rotten Tomatoes, classificandosi come “Certified Fresh”. Il film ha incassato circa $127 milioni a fronte di un budget di produzione di $118 milioni, segnando così il quarto film consecutivo con oltre $100 milioni per l’attore principale Robert Pattinson.
struttura del film: i tre titoli
significato dei titoli nel film
Nella narrazione di Mickey 17, compaiono tre titoli distinti che rappresentano momenti chiave della progressione della trama e dello sviluppo del personaggio. Il primo titolo si riferisce a Mickey 17, seguito dall’introduzione di Mickey 18. Infine, il terzo titolo riguarda Mickey Barnes, che diventa l’unico e ultimo Mickey.
L’inclusione del titolo finale indica che Mickey 17 è l’ultimo e autentico Mickey Barnes. A differenza del romanzo da cui è tratto, in cui la macchina per la stampa carbonica rimane operativa, nel film essa viene distrutta alla fine. Con la morte di Mickey 18 verso la conclusione della pellicola, Mickey 17 assume legittimamente il ruolo dell’unico Mickey Barnes.
dichiarazioni di bong joon-ho sul finale
il viaggio di mickey come storia di crescita
Bong Joon-ho ha condiviso le sue riflessioni riguardo ai tre titoli presenti in Mickey 17. Ha descritto il percorso di Mickey come una vera e propria storia di crescita personale: “La maggior parte del film è guidata da Mickey 17. Poi abbiamo il titolo principale; si sente un campanello suonare mentre il numero cambia da 17 a 18…“. Questo cambiamento segna una transizione fondamentale nella vita del protagonista.
Il regista sottolinea anche l’importanza dell’età adulta: “Ecco perché ho scelto il numero 18, poiché in molte culture questo è l’età in cui si riconosce qualcuno come adulto.” In questo modo, gli spettatori possono percepire la trasformazione e la maturazione del personaggio attraverso le sue esperienze.
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