L’universo più oscuro della marvel troppo sconsigliato anche per disney

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Il multiverso Marvel si distingue per la sua vasta diversità di realtà alternative, alcune delle quali esplorano orizzonti estremi e inediti rispetto alle narrazioni ufficiali. Tra queste, emerge un universo particularly oscuro e disturbante, che si discosta radicalmente dall’immagine tradizionale dell’universo Marvel, troppo “spaventoso” per essere integrato nelle produzioni più family-friendly di Disney. In questo contesto, si analizzano alcune pubblicazioni che evidenziano le differenti sfaccettature e le implicazioni di questo multiverso alternativo.

l’universo di marvel: un multiverso complesso e stratificato

l’evoluzione del multiverso marvel

Il multiverso di Marvel si configura come un insieme di regni paralleli, partendo dal classico Earth-616, sede della maggior parte degli eroi, fino a popolare mondi come Earth-S (abitato da Squadron Supreme) e Earth-6160, noto come il nuovo universo Ultimate. La serie What If? ha contribuito ad approfondire questa diversità, mostrando come eventi fondamentali del Marvel Universe possano avere esiti completamente diversi in realtà alternative, sotto la guida dell’Osservatore Uatu.

espansione dell’universo What If?

Sebbene la serie animata What If? abbia adottato un approccio più accessibile e spettacolare, ha anche esplorato realtà molto disturbanti, che dilatano i confini della narrazione tradizionale, ma senza avvicinarsi ai livelli di oscurità di alcune pubblicazioni meno note.

«ruins»: il lato più oscuro e sconvolgente del multiverso marvel

un fumetto di contrappunto a marvels

Nel 1993, Marvel pubblicò Marvels, una serie in quattro numeri scritta da Kurt Busiek con artwork di Alex Ross, celebrata per il suo stile realistico e celebrativo della storia Marvel vista dagli occhi di un personaggio comune, Phil Sheldon. Questo lavoro ha rappresentato un omaggio positivo alla storia ufficiale dei supereroi, fino a quando non si approdò a Ruins, une serie che si presentò come la sua versione dark e decadente.

il confronto tra marvels e ruins

Se Marvels rivela un mondo di eroi e di attimi di gloria, Ruins invece ne mostra il lato più brutale e crudo. La serie di Warren Ellis si focalizza su una realtà in cui molte figure iconiche del mondo Marvel subiscono disgrazie e destini tragici, spesso accompagnati da morti o mutilazioni. Il tono è grave, immerso in un’atmosfera grigia e desolante, lontana dalla vivacità classica dei fumetti Marvel.

le tragedie e il tono apocalittico di ruins

  • Matt Murdock, vittima di un incidente, muore senza ottenere superpoteri;
  • Bruce Banner si trasforma in una “cancro vivente” sotto l’effetto di un esplosivo gamma;
  • Altre grandi icone perdono la vita o si deformano in modo irreparabile.

Gli artisti Cliff Nielsen e Terese Nielsen dipingono un mondo senza speranza, dove il sole è raro e la desolazione regna sovrana. La storia si conclude con la morte di Sheldon, che si contamina con un virus di origine invisibile e insignificante, ma che trasmette nel finale un senso di impotenza e abbandono.

perché ruins resta un’opera troppo oscura per il pubblico marvel

una realtà troppo violenta e senza compromessi

Nel contesto delle produzioni Marvel sotto l’egida Disney, Ruins si pone come un’eccezione radicale. La sua rappresentazione di un mondo afflitto dalle catastrofi, dalla sofferenza e dalla decadenza si discosta nettamente dagli standard di ottimismo e di ratings più bassi come PG-13, tipici delle pellicole del Marvel Cinematic Universe (MCU). Il tono dark e l’intensità delle scene rendono questa serie quasi incompatibile con l’approccio più leggero e aderente ad un pubblico familiare.

un futuro improbabile per ruins nel Marvel Cinematic Universe

Nonostante le derive più adulte di alcune produzioni recenti, come Deadpool, Wolverine o Marvel Zombies, l’Universo Marvel preferisce mantenere un’immagine più “pulita”. La complessità e il livello di violenza richiesti da Ruins superano di gran lunga i limiti consentiti per i contenuti destinati a tutti e sono destinati a rimanere un esempio di narrazione molto più vicina a livelli R o TV-MA.

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