Film di fantascienza con finali inaspettatamente oscuri

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Le scene finali di alcuni film di fantascienza sono spesso tra le più memorabili e capaci di suscitare forti emozioni negli spettatori. Questi momenti conclusivi, in grado di modificare profondamente la percezione complessiva dell’opera, si distinguono per la loro capacità di lasciare un’impronta indelebile. La scelta di concludere con una nota oscura o sorprendente può risultare particolarmente potente, influenzando il modo in cui il pubblico vive l’esperienza cinematografica anche a distanza di anni.
Il genere della fantascienza si distingue per la sua propensione a sorprendere e a proporre concetti innovativi che spesso sfidano le aspettative. Quando tali finali sono realizzati con maestria, riescono a creare epiloghi indimenticabili, capaci di rimanere impressi nella memoria collettiva. Di seguito vengono analizzati alcuni dei finali più iconici del cinema sci-fi, evidenziando come siano riusciti a combinare sorpresa, profondità emotiva e un tocco di oscurità.

planet of the apes (1968)

il finale de “Il pianeta delle scimmie” si conclude con una svolta leggendaria

La conclusione del film originale presenta uno dei colpi di scena più celebri nella storia del cinema: la rivelazione che il protagonista si trovi sulla Terra stessa, ma in un futuro distopico dominato dalle scimmie. Questo momento ha un impatto duraturo sul pubblico, creando un senso di smarrimento e incredulità che rimane impresso nel tempo. La scoperta cambia radicalmente la prospettiva dell’intera narrazione e rafforza l’effetto emotivo della trama.
La rivelazione rappresenta uno dei più riconoscibili twist narrativi mai ideati nel cinema: genera una forte sensazione di sconfitta e disillusione, lasciando gli spettatori con una visione cupa delle possibilità future dell’umanità.

  • Personaggi principali: George Taylor
  • Regista: Franklin J. Schaffner
  • Sceneggiatori: Rod Serling, Michael Wilson

district 9 (2009)

il finale amaro di “District 9” vede il protagonista assumere i panni degli oppressi

Nel climax del film, Wilkus comprende appieno le sofferenze degli alieni sottoposti a discriminazioni sistemiche in uno scenario simile all’apartheid. La tragedia consiste nel fatto che egli si ritrova costretto a vivere sotto lo stesso sistema oppressivo che aveva contribuito a perpetuare, rendendo ancora più drammatica la conclusione della vicenda. Questa svolta porta ad una riflessione sulla natura umana e sulle ingiustizie sociali.
L’attesa per un possibile sequel ha alimentato ulteriormente il senso di ingiustizia legato all’epilogo originale. Il destino di Wilkus rimane sospeso fino alla realizzazione eventuale del secondo capitolo della saga.

  • Membri del cast: Sharlto Copley
  • Regista: Neill Blomkamp
  • Scritto da: Terri Tatchell e Neill Blomkamp

ad astra (2019)

un finale estremamente cupo come l’opera letteraria da cui trae ispirazione

“Ad Astra” trasmette un’atmosfera pessimistica simile al romanzo “Cuore di tenebra”di Joseph Conrad, trasportata nello spazio con grande effetto visivo ed emotivo. Il film termina lasciando lo spettatore con un senso di vuoto e impotenza davanti alle sfide dell’esplorazione spaziale.
L’epilogo rispecchia la natura oscura della narrazione: il protagonista Roy McBride affronta un destino segnato dalla solitudine e dalla perdita personale, sottolineando come le ambizioni umane possano portare ad esiti tragici.

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