Fantaghirò saga completa su Disney scopri 10 curiosità sulla serie cult degli anni novanta

Contenuti dell'articolo

Il fantasy italiano dei primi anni Novanta continua a catturare l’interesse di molti appassionati, grazie a una saga che ha segnato un’epoca e lasciato un’impronta indelebile nella cultura pop. In questo approfondimento, vengono esplorate dieci curiosità sulla serie televisiva Fantaghirò, un prodotto che ha unito atmosfere medievali, personaggi indimenticabili e una colonna sonora iconica. Scopriranno aspetti nascosti dietro la realizzazione di questa prodigiosa saga, dal cast alle location fino agli episodi più sorprendenti.

le origini e le caratteristiche principali di fantaghirò

un progetto pionieristico e il successo iniziale

Affermatasi come uno dei primi grandi esempio di fantasy televisivo in Italia, Fantaghirò nacque come un esperimento di reinterpretazione di una fiaba tradizionale ambientata in un contesto moderno. Trasformatasi in mini-serie, la saga si compone di diverse stagioni, aventi come protagonisti Alessandra Martines e Kim Rossi Stuart. La storia, ambientata in un mondo immaginario ricco di castelli, streghe e guerrieri, ha incontrato un grande favore di pubblico fin dal suo debutto, trasmesso per la prima volta su Canale 5 il 22 e 23 dicembre 1991.

una produzione ricca di dettagli e aneddoti

L’ambientazione principale, tra castelli e luoghi storici, non fu frutto di effetti digitali ma di location reali, come il castello in Repubblica Ceca. La serie si caratterizza anche per incidenti di scena, legati alle coreografie di combattimento, e per scelte creative che han influenzato l’andamento della narrazione, come la dipendenza del progresso della saga dalle decisioni di Kim Rossi Stuart, interprete di Romualdo.

le curiosità più intriganti sulla saga di fantaghirò

Per chi è cresciuto con questa storica produzione televisiva, esistono dettagli poco noti e aneddoti che arricchiscono il quadro generale della serie. Ecco le 10 curiosità più significative, tutte legate ai personaggi, alle location e alle scelte di produzione, ancora oggi fonte di fascino per i fan.

note e retroscena della produzione

  • Il titolo originale: Prima di essere chiamata Fantaghirò, la saga avrebbe potuto ricevere un nome diverso, ispirato a una grotta misteriosa, ma fu scelto un nome più diretto, legato alla protagonista.
  • le location autentiche: Il castello principale è un vero maniero situato in Repubblica Ceca, non una ricostruzione digitale, diventato meta di appassionati di tutto il mondo.
  • incidenti di scena: Un duello particolarmente intenso del secondo film portò a un colpo accidentale alla protagonista, un episodio che ha fatto parlare di sé tra gli addetti ai lavori.
  • omaggi ai fumetti: Il nome del personaggio Tarabas deriva dai fumetti horror italiani, in omaggio a scrittori come Tiziano Sclavi.
  • due ruoli, stessa attrice: Ángela Molina interpretò sia la guida eterea di Fantaghirò sia il cavaliere misterioso, con doppia immagine molto apprezzata.
  • le tensioni sul set: Le riprese del terzo capitolo furono caratterizzate da scontri tra Alessandra Martinez e Brigitte Nielsen, che interpretava la Strega Nera.
  • il ruolo di Romualdo: La continuità della saga dipendeva fortemente dalla presenza di Kim Rossi Stuart, il cui coinvolgimento influenzava ogni decisione narrativa.
  • il volto di Tarabas: Nicholas Rogers, che interpretò il potente stregone, fu scelto più per la sua presenza scenica che per la padronanza tecnica, rendendo le sue battute memorabili per le soluzioni di montaggio.
  • il provino ingannevole: Rogers scherzosamente sostenne di saper cavalcare, ma il suo livello reale portò a qualche problema durante le prime riprese.
  • il film mai girato: Un quinto capitolo avrebbe potuto aprire una nuova trilogia, ma i fan respinsero l’idea di un distacco definitivo tra le due anime della saga.

L’intera saga di Fantaghirò è oggi disponibile su Disney+, confermando il suo ruolo di cult e di icona amatissima, capace di evocare la nostalgia di un’epoca che ha segnato generazioni di spettatori.

Rispondi