Ai e l’attrice generata Tilly Norwood secondo Emily Blunt: un confronto inquietante

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l’arte dell’intelligenza artificiale nel mondo dello spettacolo: il caso di Tilly Norwood

La crescente introduzione di tecnologie avanzate ha aperto nuove frontiere anche nel settore dell’intrattenimento, suscitando discussioni e riflessioni sulla loro etica e impatto. Recentemente, un esempio emblematico riguarda la creazione di un’attrice generata dall’intelligenza artificiale, nota come Tilly Norwood. Questa innovazione ha acceso un dibattito tra professionisti del settore e pubblico, evidenziando il rapporto tra tecnologia e umanità nel cinema e nella televisione.

la genesi di Tilly Norwood e le reazioni del settore

la nascita di una nuova “opera d’arte”

Il progetto è stato annunciato da Eline Van der Velden, che ha presentato al pubblico l’esistenza di Tilly Norwood, definendola come “un nuovo strumento, un nuovo pennello“. La creatrice ha spiegato che la sua intenzione è quella di considerare questa figura come una forma d’arte digitale capace di stimolare conversazioni e riflessioni sul futuro della rappresentazione artistica.

le critiche e le opposizioni alla creazione digitale

Molta parte del settore si è espressa contro questa innovazione, ritenendo che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per creare personaggi virtuali possa compromettere i valori fondamentali della comunicazione umana. Le obiezioni riguardano principalmente il rischio di eliminare le connessioni autentiche tra attori e pubblico, oltre a mettere in discussione il ruolo delle agenzie talenti.

la posizione di Emily Blunt sull’intelligenza artificiale nel cinema

L’attrice Emily Blunt si è mostrata molto critica nei confronti della creazione di Tilly Norwood. Durante una registrazione con la rivista Variety, Blunt ha espresso il suo timore riguardo a questa tendenza tecnologica.

reazioni emotive e appelli alle agenzie

Dopo aver visto l’immagine della figura generata dall’IA, Blunt ha commentato:

“No, davvero? È un’IA? Ma siamo fuori controllo. È davvero spaventoso. Per favore, agenzie, smettetela. Non eliminate la nostra connessione umana.”

critiche sul modello artistico utilizzato

L’attrice ha sottolineato come molte IA siano progettate per imitare celebrità già affermate, come Scarlett Johansson. La preoccupazione principale riguarda la possibilità che queste creazioni possano sostituire o alterare profondamente il ruolo degli attori umani nel futuro.

persone coinvolte nel dibattito sulla AI nel cinema

  • Eline Van der Velden – fondatrice della studio Xicoia e promotrice di Tilly Norwood
  • Emily Blunt – attrice protagonista del dibattito pubblico contro l’uso indiscriminato dell’AI nelle arti performative

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