Severance stagione 2: la realtà dura di Lumon dopo il colpo di scena della stagione 1

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Severance, la serie televisiva di grande successo, ha recentemente concluso la sua seconda stagione con un finale ricco di colpi di scena. In questo contesto, l’episodio finale ha visto la rapida eliminazione del personaggio Drummond, evidenziando problematiche significative all’interno dell’azienda Lumon. La trama è caratterizzata da un mistero avvincente che si sviluppa nel corso delle stagioni, ma non tutti i personaggi sembrano essere all’altezza della situazione.

Lumon e le sue deficienze di sicurezza

Necessità di miglioramento del budget per la sicurezza

Lumon Industries è una compagnia che esercita un forte controllo su vari settori industriali, inclusi quelli legati alle risorse mediche. Nonostante la sua vasta influenza, l’azienda mostra gravi lacune nella protezione dei propri segreti. Sebbene ci sia un apparato dedicato a mantenere i dipendenti sottomessi, come dimostrato dalle ribellioni di Mark S., Helly R. e altri, Lumon non è adeguatamente attrezzata per difendere i propri interessi.

  • Graner – Capo della sicurezza nella prima stagione
  • Drummond – Responsabile della sicurezza nella seconda stagione
  • Reghabi – Assassino di Graner
  • Mark S. – Uno dei protagonisti ribelli
  • Helly R. – Altra protagonista chiave

Morte di Drummond e possibili riforme in Lumon

Una nuova fase per Lumon nella terza stagione

La morte di Drummond potrebbe spingere Lumon a riconsiderare il proprio approccio alla formazione del personale. Attualmente, l’azienda sembra operare come una setta, sottovalutando l’importanza della sicurezza fisica al suo interno. Con solo un guardiano assegnato al piano degli “Innies”, le vulnerabilità sono emerse chiaramente durante le prime due stagioni.

Per evitare ulteriori incidenti e mantenere il controllo sugli “Innies”, Lumon deve necessariamente potenziare gli sforzi in materia di sicurezza.

  • Miglioramento della formazione del personale addetto alla sicurezza
  • Aumento del numero degli agenti incaricati della sorveglianza
  • Migliore gestione delle aree riservate per garantire maggior protezione
  • Utilizzo efficace dei sistemi di monitoraggio esistenti

L’approccio attuale dell’azienda appare basato sulla convinzione che i dipendenti siano sempre osservati per scoraggiare comportamenti disobbedienti; Eventi recenti suggeriscono che tale strategia non sia più efficace.

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