Perché gli ultimi show di ryan murphy faticano: meanness invece di eleganza
l’evoluzione di Ryan Murphy e il suo impatto sulla televisione moderna
Ryan Murphy, riconosciuto come uno dei principali creatori e produttori televisivi, ha segnato profondamente il panorama televisivo con una vasta gamma di serial e generi. Dalla suspense horror al dramma storico, la sua produzione ha sempre suscitato grande interesse, ma recenti sviluppi mostrano un andamento altalenante. Analizzeremo i punti di forza, le criticità e le prospettive future delle sue ultime opere, con particolare attenzione alla qualità e alla ricezione critica.
le ultime produzioni di Murphy: tra successi e insuccessi
il fallimento di “All’s Fair”: un caso emblematico
Il primo tentativo di Murphy nel genere legal drama si è concluso in modo deludente, con la serie “All’s Fair” rappresentata da un debutto incredibilmente negativo, ottenendo uno 0% su Rotten Tomatoes. Nome di punta, Kim Kardashian, è stata criticata per la recitazione poco convincente, mentre il tono della serie è stato giudicato poco aderente alla tematica trattata. La serie si proponeva come un approfondimento sulle dispute tra avvocati matrimoniali, ma ha mostrato un disallineamento tra contenuto e rappresentazione, proponendo scene che, nonostante la carica emotiva, si sono rivelate superficiali o inappropriate.
le dinamiche tematiche e stilistiche nelle ultime serie
il contrasto tra camp e cattiveria nelle opere recenti
Murphy è noto per il suo stile campy, caratterizzato da personaggi groteschi e situazioni sopra le righe. Recenti produzioni come “Monster”, “Feud” e “All’s Fair” sembrano aver perso questa componente, sostituendola con un’accentuazione sulla cattiveria e lo scontro. Questa scelta ha causato una perdita di appeal e ha provocato critiche da parte di pubblico e critica, che ritengono la narrazione troppo sgradevole e priva di leggerezza.
il contenuto e le tematiche delicate
In alcune serie si evidenzia un’eccessiva brutalità, con tematiche come suicidio e violenza sessuale inserite in trame che, come in “All’s Fair”, risultano disturbanti e in contrasto con l’insieme. Sebbene Murphy sia capace di affrontare argomenti forti, la gestione di questi temi si presenta spesso in modo superficiale e poco sensibile.
il ruolo delle attrici e la qualità dei personaggi femminili
Murphy ha sempre dimostrato una notevole capacità di attrarre attrici di alto livello, come Naomi Watts, Glenn Close, Jessica Lange e Sarah Paulson. Queste interpreti sono state chiamate a dare vita a personaggi complessi, spesso profondamente imperfetti e sfaccettati, meritando riconoscimenti per le loro performance. Il problema attuale risiede però nel fatto che, nonostante la presenza di attrici di grande talento, i ruoli e le trame assegnate sono spesso caratterizzati da stereotipi datati e dialoghi poco incisivi, rischiando di sprecare un patrimonio recitativo prezioso.
prospettive e possibili rilanci
Nonostante le critiche, Murphy mantiene un grande potere d’attrazione e continua a ricevere apprezzamenti da parte di attrici di livello. La prossima stagione di “American Horror Story” promette di rinverdire le sorti, con il ritorno di interpretazioni di successo e l’introduzione di new entry, come Ariana Grande. Inoltre, l’imminente “American Love Story” mostra un interesse a sviluppare storie romantiche iconiche, come quella tra John F. Kennedy Jr. e Carolyn Bessette, con la partecipazione di Naomi Watts nel ruolo di Jacqueline Kennedy. Non mancano le sfide: il progetto ha già suscitato reazioni di disagio da parte della famiglia Kennedy, segno che Murphy dovrà gestire con attenzione tutte le componenti sensibili o controverse.
personaggi e collaboratori di rilievo
- Kim Kardashian
- Naomi Watts
- Glenn Close
- Sarah Paulson
- Jessica Lange
- Ariana Grande
- Jenny Jason Leigh
- Jane Lynch