The Boys Stagione 4 Episodio 8 Recensione: Un Finale Sconvolgente e Imperdibile


Nonostante la vasta gamma di momenti e personaggi iconici presenti in The Boys e un casting eccezionale, la serie Amazon ha spesso deluso con i finali di stagione. Pur non essendo gli episodi conclusivi deludenti o sottotono, non sono mai riusciti a modificare lo status quo dominante fin dagli esordi. Dopo quattro stagioni e il rinnovo per un’ultima stagione, era cruciale apportare cambiamenti significativi per rispettare il pubblico e garantire uno sviluppo narrativo significativo.

Il recente season finale ha finalmente provocato una radicale trasformazione, introducendo cambiamenti decisivi attesi da tempo. Sebbene non privo di imperfezioni, come alcune mancanze nei dettagli, l’episodio risulta complessivamente sorprendente e coinvolgente.

Un’angoscia che cresce e cresce…

La serie affronta domande angosciose: come evitare la fine del mondo quando l’avversario è un mutaforma che potrebbe essere chiunque? Questa è la questione che i protagonisti cercano di risolvere, ignorando che la minaccia è più vicina di quanto immaginino e coinvolge anche il presidente degli Stati Uniti. In parallelo, Patriota (Antony Starr) attende impaziente l’esito di un attentato, mentre Butcher (Karl Urban), risvegliatosi in ospedale, tenta di convincere Ryan (Cameron Crovetti) a schierarsi nel conflitto imminente.

Il finale di stagione gestisce magistralmente questa complessità, nonostante un inizio lento. L’episodio non si abbandona alla noia né tenta di sorprendere a tutti i costi, ma punta sull’angoscia derivante dall’incertezza su quando e come l’avversario colpirà. Il parallelismo con la battaglia di Helm’s Deep senza Gandalf rende evidente la disperazione e la tensione che logorano i personaggi.

Un finale a dir poco agghiacciante

La tensione accumulata viene rilasciata con una serie di sequenze violente e sanguinose. Il finale della quarta stagione di The Boys è un perfetto equilibrio tra azione intensa e momenti agghiaccianti, dipinti con un tono di vita quotidiana sconcertante, suggerendo un mondo che potrebbe aver superato il punto di non ritorno.

Anche se persistono alcune imperfezioni, come la conclusione ingenua raggiunta da Hughie (Jack Quaid) o l’eliminazione poco convincente di un personaggio, l’episodio brilla per il suo grande impatto. Alla fine, ciò che conta è che le aspettative sono state rispettate, consegnando un finale infernale e memorabile.


Scopri di più da Jump the shark

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.