Recensione di Companion: il film di Sophie Thatcher che ti sorprenderà

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L’interesse verso l’intelligenza artificiale ha conosciuto un significativo aumento nel settore cinematografico, in particolare in quello statunitense, dove negli ultimi anni sono stati realizzati vari film che indagano questa tematica. Questi lavori affrontano le sfide e le potenzialità dell’AI da angolazioni diverse, mettendo sotto la lente di ingrandimento la condizione umana e il nostro legame con questa nuova entità. Un esempio di tale esplorazione è rappresentato dal film Companion, diretto dall’emergente Drew Hancock e prodotto da Zach Cregger, noto per il suo lavoro in Barbarian.

trama di companion

Il film ruota attorno a Iris (Sophie Thatcher), che si trova in compagnia del suo partner Josh (Jack Quaid) durante una fuga in una casa isolata nel bosco. L’atmosfera inizialmente serena cede presto il passo a eventi inaspettati, rivelando sangue e tradimenti, mentre Iris avrà modo di scoprire verità sorprendenti sul proprio passato e sulle persone che la circondano.

un segreto di pulcinella

Un aspetto problematico di Companion è come la prima parte del film giochi sull’ambiguità, mantenendo lo spettatore in uno stato di incertezza. La relazione tra Iris e Josh, in un contesto che sembra idilliaco, preannuncia una classica storia di horror. Chi ha visto il trailer già conosce la vera natura di Iris, rendendo alcune battute incongrue e incapaci di generare smarrimento come inteso dalla narrazione. Coloro che non hanno avuto accesso al trailer potrebbero comunque avvertire un’atmosfera di inquietudine nel primo atto, pur subendo il peso di colpi di scena prevedibili.

la scrittura dell’intelligenza artificiale?

La visione di Companion rivela una storia elaborata con grande attenzione ai dettagli, suscitando domande sulla possibile scrittura della sceneggiatura da parte di un’intelligenza artificiale. Tale ipotesi renderebbe il film ancor più intrigante in un momento in cui Hollywood è in piena battaglia contro queste innovazioni. Nonostante i lati interessanti, il racconto si presenta meno avvincente e divertente di quanto promesso, limitandosi a essere dimenticabile, tranne in alcune eccezioni.

quello che companion riflette su di noi

Companion mette in luce quanto il nostro affidamento alla tecnologia per affrontare le proprie mancanze emotive rispecchi a tratti la nostra umanità. Josh, ad esempio, si mostra come un outsider privo di connessioni significative. Parallelamente, l’avidità e le menzogne dei personaggi umani offrono una rappresentazione poco lusinghiera della società attuale, eppure la narrazione suggerisce un cambiamento di prospettiva, focalizzandosi sempre più sugli esseri artificiali piuttosto che sugli esseri umani. Questo spostamento, unito ad alcuni elementi intriganti, fa sì che Companion, pur con tutte le sue lacune, riesca a comunicare qualcosa di significativo.

  • Sophie Thatcher – Iris
  • Jack Quaid – Josh

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