Mickey 17, recensione del film di bong joon-ho

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Bong Joon-ho torna alla regia con il film Mickey 17, segnando il suo primo lavoro dopo il successo di Parasite, premiato agli Oscar nel 2019. Ispirato al romanzo Mickey7 di Edward Ashton, questa pellicola si colloca nel genere della fantascienza satirica, unendo una critica sociale incisiva a un’estetica visivamente coinvolgente, richiamando alla mente opere come Snowpiercer. Con Robert Pattinson protagonista, il film promette di esplorare tematiche complesse legate alla colonizzazione spaziale e all’identità umana.

trama di Mickey 17

Narrativa incentrata su Mickey Barnes, interpretato da Pattinson, un individuo ordinario che accetta di diventare un “sacrificabile” per una missione interplanetaria. La sua funzione è quella di affrontare compiti estremamente rischiosi, consapevole che ogni volta che muore, il suo corpo verrà ricreato tramite bio-stampa mantenendo i suoi ricordi e la sua personalità. Quando Mickey 17 sopravvive a un’incursione su un pianeta remoto e incontra se stesso nella forma di Mickey 18, la situazione si complica, sollevando interrogativi sull’identità e sulle regole della missione.

saturazione tra satira distopica e riflessione esistenziale

Bong Joon-ho dimostra ancora una volta la sua abilità nel mescolare generi cinematografici attraverso una narrazione che oscillano tra satira distopica e riflessione esistenziale. Il regista recupera atmosfere simili a quelle di Snowpiercer, amalgamando critiche sociali con elementi sci-fi. In particolare, Mickey 17 si propone come una critica ai magnati tecnologici attraverso Kenneth Marshall (interpretato da Mark Ruffalo), rappresentante di un leader carismatico convinto che lo spazio possa risolvere i problemi ambientali della Terra.

  • Bong Joon-ho – Regista
  • Robert Pattinson – Mickey Barnes
  • Mark Ruffalo – Kenneth Marshall
  • Toni Collette – Personaggio non specificato
  • Naomi Ackie – Nasha

dilemmi sulla vita e la morte

L’aspetto intrigante del film riguarda le domande sulla morte e la rinascita. Dopo aver vissuto sedici morti diverse, Mickey è costretto a riflettere sul significato dell’esperienza della morte stessa. Nonostante ciò, non riesce a fornire risposte definitive riguardo alla coscienza umana. Robert Pattinson offre un’interpretazione notevole alternando momenti comici a scene intense, rendendo il suo personaggio accessibile ed empatico.

speranza nell’orrore umano

Sebbene presenti riferimenti ad opere iconiche come Alien, Mickey 17 evita l’abbandono totale al terrore o alla disperazione. Bong Joon-ho introduce invece una nota ottimistica suggerendo che l’umanità possa sopravvivere senza distruggere ciò che incontra lungo il cammino. Nonostante alcune lungaggini narrative e una durata considerevole (due ore e diciassette minuti), il film rimane affascinante e stimolante.

Sommario:

Mickey 17 si presenta come un’opera interessante pur presentando momenti narrativi stagnanti.

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