A24 e il film al 53% su RT: il genere che fatica a conquistare il pubblico

Il film Death of a Unicorn, distribuito da A24, ha debuttato con un’accoglienza critica deludente, evidenziando una difficoltà nel gestire il genere horror-comedy. Sebbene A24 sia noto per produzioni di successo e acclamate dalla critica, questo titolo non è riuscito a mantenere gli standard elevati associati al marchio.
Death of a Unicorn e la sua poca accoglienza critica
Il distributore ha provato a sperimentare con questo genere
Death of a Unicorn rappresenta l’ultimo tentativo di A24 nel difficile equilibrio tra horror e commedia, ma ha ricevuto solo il 53% di valutazione su Rotten Tomatoes. Con un budget di 15 milioni di dollari, il film ha incassato solo 10 milioni nel weekend d’apertura, mostrando segni di una crisi in questo specifico settore. Questo insuccesso può essere attribuito anche alla forte concorrenza da parte di altri titoli al botteghino.
- A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III (2013)
- The Witch (2015)
- Moonlight (2016)
- Hereditary (2018)
- Uncut Gems (2019)
Le difficoltà di Death of a Unicorn al botteghino
Opus, Y2K e Beau Is Afraid hanno avuto risultati finanziari simili
Negli ultimi anni, i film horror-comedy prodotti da A24 hanno faticato ad attrarre pubblico e critiche positive. Titoli come Opus, Y2K, e Beau Is Afraid, pur avendo cast promettenti, non sono riusciti a generare incassi adeguati rispetto ai loro budget. Ad esempio, Y2K ha guadagnato solo 4 milioni su un budget di 15 milioni.
- X (2022)
- Midsommar (2019)
- Talk to Me (2022)
- I Saw the TV Glow (2022)
- Bodies Bodies Bodies (2022)
Perché le commedie horror di A24 non hanno funzionato
La tonalità dei film è stata troppo incoerente
I critici concordano sul fatto che il problema principale delle commedie horror prodotte da A24 risieda nella loro tonalità poco coerente. Film come Y2K, Opus, e Slice, oscillano tra momenti comici esagerati e scene drammatiche senza trovare un equilibrio soddisfacente. Di conseguenza, lo humor oscuro spesso risulta disturbante piuttosto che divertente.
Anche se alcuni titoli dell’etichetta si sono distinti per qualità, la serie di insuccessi continua ad alimentare preoccupazioni sulla capacità del distributore nel gestire con successo questo particolare genere cinematografico.