Tutti gli show di Ryan Murphy dalla peggiore alla migliore
Ryan Murphy rappresenta una figura di spicco nel panorama televisivo contemporaneo, con una carriera che si estende dagli anni ’90. La sua produzione spazia da commedie spensierate a horror intensi, dimostrando una capacità di reinventarsi e di offrire contenuti vari e innovativi. La sua firma distintiva è riconoscibile attraverso l’utilizzo di stili altamente stilizzati, ritratti storici e narrazioni che abbracciano temi di diversità e inclusione. Questo articolo analizza alcune delle serie più rilevanti prodotte da Murphy tra il 2021 e il 2025, evidenziandone caratteristiche e ricezione critica.
serie di Ryan Murphy: American Horror Stories (2021-2024)
spin-off antologico di American Horror Story
Derivato dal successo di American Horror Story, American Horror Stories si presenta come una serie antologica che esplora l’universo horror con episodi autoconclusivi. Numerosi attori della serie originale sono stati coinvolti, con alcune ambientazioni che richiamano location familiari ai fan. La prima stagione ha ricevuto critiche negative, ma le stagioni successive sono riuscite a trovare un equilibrio tra tensione e atmosfere disturbanti, migliorando la qualità complessiva. Attualmente la serie non è stata rinnovata per una quarta stagione.
serie di Ryan Murphy: American Sports Story (2024-presente)
una serie antologica dedicata al mondo dello sport
American Sports Story si concentra su episodi che ripercorrono eventi chiave nella storia dello sport, mescolando fatti reali a ricostruzioni drammatiche. La serie affronta tematiche di grande impatto culturale, ma non manca di suscitare critiche per il modo sensazionalistico con cui presenta vicende drammatiche reali, come nel caso di Aaron Hernandez. La risposta critica è stata discreta, con un indice di approvazione superiore al 70% su Rotten Tomatoes, anche se non sono stati annunciati nuovi episodi per una seconda stagione.
serie di Ryan Murphy: The Watcher (2022)
la storia agghiacciante di un stalker
The Watcher è una serie Netflix ispirata a una vicenda vera, incentrata sulla paura di una coppia che riceve lettere minacciose da un individuo sconosciuto dopo aver trasferito la propria residenza. La produzione si distingue per atmosfere inquietanti e interpretazioni forti, ma la narrazione presenta variazioni tonali e modifiche sensazionali rispetto alla realtà, che hanno portato a una ricezione critica mediocre. Pur mantenendo alcuni elementi di suspense, la serie ha lasciato delusi molti spettatori.
serie di Ryan Murphy: All’s Fair (2025-presente)
il drama legale meno apprezzato
All’s Fair rappresenta il debutto di Murphy nel genere legale, con una narrazione ambientata in uno studio legale tutto femminile. Nonostante la firma distintiva di Murphy, la serie ha incontrato critiche per il ritmo poco equilibrato e la recitazione poco convincente di Kim Kardashian. Nonostante questo, la produzione ha ottenuto un notevole successo tra gli spettatori, raggiungendo alte visualizzazioni grazie al fenomeno del “hate-watching” e rinnovata per una seconda stagione.
serie di Ryan Murphy: Monster (2022-presente)
l’esplorazione senza filtri dei serial killer
Monster: The Jeffrey Dahmer Story ha acceso un acceso dibattito sulla rappresentazione della cronaca nera in televisione. La serie, basata su fatti reali, ripercorre le azioni di serial killer famosi, tra cui Jeffrey Dahmer, con uno stile distintivo murphyano. La performance di Evan Peters nel ruolo del protagonista è stata molto apprezzata. La seconda stagione, che ha trattato il caso dei Menendez, ha suscitato controversie per il suo modo sensazionalistico di narrare. La terza stagione, dedicata a Ed Gein, è stata criticata come eccessiva e exploitativa.
serie di Ryan Murphy: 9-1-1: Nashville (2025-presente)
il terzo capitolo del franchise procedurale
Spin-off di 9-1-1, 9-1-1: Nashville si focalizza sul sistema di emergenza in un contesto più conservatore. Con un cast principale che include Chris O’Donnell e LeAnn Rimes, la serie si rivela più vicina alla formula originale, senza apportare significative novità. Pur mantenendo il tono di Murphy, questa produzione è giudicata come meno incisiva rispetto alle precedenti, e rappresenta l’ultimo capitolo della serie che si conclude dopo cinque stagioni di successo.
serie di Ryan Murphy: Glee (2009-2015)
il musical che ha rivoluzionato la TV
Glee ha rappresentato il primo grande successo di Murphy, portando sul piccolo schermo un innovativo format musicale incentrato su un coro scolastico. La serie ha portato numerose cover di brani a classifiche di successo, ma il declino qualitativo e alcuni elementi problematici hanno contribuito alla perdita di pubblico dopo svariate stagioni. La qualità delle performance musicali non è più mantenuta e il tono della narrazione si è rivelato altalenante.
serie di Ryan Murphy: The New Normal (2012-2013)
una sitcom mancata
Tra le minori produzioni di Murphy, The New Normal non ha ottenuto l’eco sperata. Ambientata a Los Angeles, racconta di una coppia gay benestante che assume una madre surrogata. La serie ha ricevuto critiche per il tono poco credibile e il trattamento poco approfondito di tematiche come classe e privilegi, nonostante il cast includa personaggi e tematiche LGBTQ+ in primo piano.