Sequel degli anni 2020 che deludono rispetto ai film originali

Contenuti dell'articolo

film del decennio 2020: sequel che deludono le aspettative

Il decennio che ha visto la nascita di alcune delle pellicole più acclamate, come Top Gun: Maverick e Spider-Man: Across the Spider-Verse, è stato anche teatro di numerosi sequel che non sono riusciti a mantenere la qualità dei film originali. Questa lista si concentra su opere che, pur generando grande attesa, si sono rivelate del tutto insoddisfacenti rispetto alle loro premesse. Le pellicole considerate qui sono quelle che, nonostante le aspettative, hanno mostrato una significativa regressione rispetto al primo capitolo.

wonder woman 1984 (2020)

Quando Wonder Woman uscì nel 2017, fu considerato un’innovativa boccata d’aria fresca nel contesto dell’Universo DC Esteso, offrendo una narrazione più coinvolgente e un’impronta emotiva più forte rispetto a precedenti titoli come Batman v Superman. La seconda pellicola, Wonder Woman 1984, attendeva con grande anticipazione e portava di nuovo alla direzione Patty Jenkins. Il film si è rivelato molto sotto le aspettative, riproponendo elementi di successo in modo forzato e ripetitivo, come il ritorno di Chris Pine attraverso soluzioni narrative poco convincenti. La gestione dei villain, interpretati da Pedro Pascal e Kristen Wiig, è risultata deludente, con personaggi privi di carisma e poco sfruttati. La qualità delle sequenze d’azione e la performance di Gal Gadot hanno contribuito a rendere l’opera un fallimento complessivo.

space jam: a new legacy (2021)

Il primo Space Jam del 1996 rappresentò un successo di culto, anche grazie alla presenza di Michael Jordan e alla simpatia dei personaggi di Looney Tunes. La sua sequela, Space Jam: A New Legacy, uscita nel 2021, voleva riproporre la stessa formula con LeBron James come protagonista. Nonostante alcune buone idee, il film si è visto sopraffatto da una grafica CGI spesso discutibile, oltre che da una trama troppo ripetitiva e sovraffollata di cameo di altri personaggi Warner Bros. La volontà di rinnovare la storia in modo efficace è fallita nel tentativo di ricalcare troppo fedelmente l’originale, senza portare nulla di nuovo.

coming 2 america (2021)

Come nel caso di Space Jam, anche Coming 2 America si inserisce nel filone dei sequel che devono rispettare un’eredità molto forte, considerando la fama di Coming to America come commedia considerata un classico. Il tentativo di narrare una storia di ritorno in America e di nuovo incontro con il passato ha complessivamente deluso le aspettative, con una sceneggiatura che ha scontentato per le sue forzature e per le scelte narrative poco originali. Nonostante il ritorno di Eddie Murphy e il discreto interpretato di alcuni personaggi, la pellicola si avvicina molto di più a un tentativo di rivisitazione che a un degno seguito, ottenendo recensioni sentimentali più che positive.

don’t breathe 2 (2021)

Il film Don’t Breathe del 2016, sostenuto dalla regia di Fede Álvarez e dalla brillante interpretazione di Jane Levy, aveva sorpreso molti per la sua trama semplice ma efficace. La saga è proseguita nel 2021 con Don’t Breathe 2, ma questa volta il risultato si è rivelato del tutto insoddisfacente. Il nuovo film si concentra su Norman, il Villano cieco interpretato da Stephen Lang, cercando di trasformarlo in una figura più empatizzante, scelta che ha confuso lo spettatore e ha depotenziato il personaggio. La regia, senza la mano esperta di Álvarez, ha sofferto di dialoghi poco efficaci e di performance non all’altezza, portando a una pellicola che, invece di rinforzare il successo originale, ne ha tradito lo spirito e la tensione.

hotel transylvania 4: transformania (2022)

Progressivamente diventato un franchise di grande successo, Hotel Transylvania ha raggiunto il suo quarto capitolo nel 2022. La pellicola, Transformania, si discosta un po’ dalla formula originale, con un budget più ridotto e una serie di cambiamenti nel cast vocale, tra cui l’assenza di Adam Sandler per conflitti di agenda. La narrazione si presenta meno coinvolgente e più orientata alla spettacolarità CGI. La ricezione critica e il riscontro del pubblico sono stati deludenti, con una diminuzione considerevole dell’interesse rispetto ai primi film.

halloween ends (2022)

Il filone di Halloween, dopo anni di fallimenti, è stato risvegliato con Halloween (2018), diretto da David Gordon Green, che ha ricevuto un’accoglienza positiva. Il sequel Halloween Kills aveva mantenuto un certo livello, ma la conclusione con Halloween Ends ha deluso ampiamente le aspettative, scegliendo di introdurre una nuova storyline abbastanza fuori luogo rispetto alla narrazione storica dei personaggi principali. Dal punto di vista critico, il film ha ottenuto un punteggio molto basso, ben distante ai risultati della pellicola del 1978 e del rilancio del 2018.

ant-man & the wasp: quantumania (2023)

Il franchise MCU ha attraversato un periodo strettamente altalenante dopo Avengers: Endgame. Tra i titoli che non hanno rispettato le aspettative, Ant-Man & The Wasp: Quantumania si distingue come un fallimento evidente. Nonostante la presenza di Paul Rudd e la buona chimica con Kathryn Newton, il film soffre di scelte stilistiche discutibili e di una narrazione poco coinvolgente. La rappresentazione visiva del Quantum Realm si traduce in un vero e proprio incubo CGI, mentre il villain Kang viene presentato in modo poco intimidatorio, con un finale che ha deluso le aspettative sul suo ruolo di Antagonista principale. Le recensioni sono state negative e il risultato al botteghino è stato deludente.

the platform 2 (2024)

Il film spagnolo El Hoyo, conosciuto come The Platform nel mondo anglosassone, ha riscosso un grande successo su Netflix nel 2019 grazie alla sua originale ambientazione in una prigione con un sistema di alimentazione a piattaforma. La creazione di un seguito diretto, The Platform 2, si è rivelata uninfortunato tentativo di espandere la narrazione. Più che proseguire, il film si presenta come un prequel che ripropone gli stessi temi, con risultati critici meno soddisfacenti e una scarsa evoluzione dei personaggi. La deliberata ripetitività e la mancanza di innovazione hanno contribuito a un calo significativo delle recensioni favorevoli.

joker: folie à deux (2024)

Joker del 2019, diretto da Todd Phillips, è stato uno dei grandi successi della fine del decennio, con un incasso di oltre un miliardo di dollari e Joaquin Phoenix vincitore dell’Oscar come Miglior Attore. Mazzi di carte e simbiosi artistica avevano fatto pensare a sequel e sviluppi, ma le intenzioni di Todd Phillips erano rimaste chiare: nessun seguito in programma. La realtà è cambiata con l’enorme successo commerciale, portando alla realizzazione di Joker: Folie à Deux. Questo secondo capitolo si presenta come un musical pessimo, senza canzoni memorabili, e con performance poco convincenti nonostante la presenza di artisti di spessore. Il risultato è stato un fallimento commerciale e critico.

fear street: prom queen (2025)

La trilogia di Fear Street, proposta da Netflix nel 2021, è stata una sorpresa positiva nel panorama horror. I film si sono distinti per una narrazione coerente, personaggi credibili, rappresentanza LGBTQ+ e una vasta gamma di sottogeneri horror. La richiesta di un nuovo capitolo con storie autonome si è concretizzata con Fear Street: Prom Queen. Pur rispecchiando il gusto degli anni ’80 con un omaggio ai film slasher, la pellicola ha mostrato evidenti limiti di scrittura, con dialoghi stereotipati e un ritmo piuttosto piatto. La mancanza di vera tensione e l’assenza di innovazione hanno fatto perdere lo spirito che aveva reso i primi film un successo tra gli appassionati.

Rispondi