Joker: Folie à Deux – Scopri gli Imperdibili Easter Egg del Sequel di Todd Phillips

Il film Joker: Folie à Deux, diretto da Todd Phillips, si distacca nettamente dalla tradizionale interpretazione del genere cinecomic, privando il personaggio di molti degli elementi che ne hanno caratterizzato il successo. Nonostante questa scelta artistica, è impossibile evitare di includere riferimenti subdoli al mondo del fumetto, presente in modo sporadico nel sequel. L’articolo esamina una serie di easter egg che arricchiscono la narrazione, avvisando che gli spoiler sull’intero film seguiranno.

richiami ai looney tunes

Un elemento distintivo è l’introduzione animata di Joker: Folie à Deux, che trae ispirazione dai cortometraggi dei Looney Tunes. Questa sequenza appare come un sogno in cui il protagonista rivisita il finale del primo film. I dettagli visivi includono poster di classici musicals come Sweet Charity e Pal Joey, accanto a scenette di celebri corti animati. La presenza dei Looney Tunes si espande per tutto il film, con riferimenti visivi che includono la puzzola Pepé Le Pew. Al termine della pellicola, il protagonista cita la famosa frase finale dei cartoni, “That’s All Folks”. Anche la rappresentazione di Arkham, collegata a Gotham da un ponte, rievoca l’ambientazione dei fumetti. I colori degli ombrelli delle guardie ricordano i costumi indossati da Joker durante il Murray Franklin Show, creando un forte legame visivo. Infine, la presentazione di Lady Gaga è parallela a quella di Sophie, interpretata da Zazie Beetz nel primo capitolo, con entrambe che imitano gesti simili di minaccia.

presenze significative: harvey dent e joker

Un altro significativo richiamo al universo di Batman è l’apparizione di Harvey Dent, portato in vita da Harry Lawtey. La sua figura, impegnata nell’accusare Arthur Fleck, subisce una trasformazione visibile quando parte del suo viso risulta danneggiata dopo un’esplosione. Il film che Arthur guarda durante una scena chiave è il musical del 1953 Spettacolo di varietà. La sequenza evoca la celebre canzone That’s Entertainment, che ricollega la comicità a eventi tragici. È interessante notare che il libro firmato da Arthur è di Gene Ulfland, già presente nel primo film. La visione di Wayne Tower nello skyline di Gotham e il gesto di vittoria di Arthur in tribunale richiamano attimi storici della politica americana.

omaggi a scorsese e origini di harley quinn

Il giudice, interpretato da Bill Smitrovich, ricorda Martin Scorsese, dato che il regista avrebbe dovuto dirigere il primo Joker, con il film permeato di influenze dai suoi lavori come Taxi Driver e Re per una notte. Le origini di Harley Quinn, rappresentata similmente ai fumetti, mostrano il personaggio proveniente da una famiglia benestante con formazione in psichiatria. Arthur, nel processo, adotta un accento del sud degli Stati Uniti, in riferimento a figure iconiche del genere legal drama. Il suo abito bianco è ispirato dai fumetti, insieme al club in cui si esibisce con Harley, noto come Pogo, un nome evocativo legato a John Wayne Gacy. La conclusione del film presenta una similitudine tra le morti di Arthur e Murray, con la chiusura di un ciclico richiamo al Joker di Christopher Nolan, dove un assassino si infligge un sorriso, richiamando alle scene iconiche del passato.


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