Leopardi su Rai: La Serie TV che Trasforma il Desiderio in una Vita Matta e Disperata – Recensione

La miniserie dedicata a Giacomo Leopardi, in arrivo su Rai 1 il 16 e 17 dicembre 2024, si preannuncia come un’opera innovativa e ambiziosa, con la regia di Sergio Rubini. L’attesa è alta dopo il successo di recenti produzioni televisive, tra cui la miniserie su Giuseppe Mameli, che ha dimostrato un nuovo approccio nel raccontare figure storiche attraverso un linguaggio contemporaneo pur senza rinunciare al contesto storico.

Leopardi: recensione della miniserie Rai

Un costume drama per il pubblico attuale

Il cast, capitanato da Leonardo Maltese, è riuscito a calarsi nella mentalità del 1800, mantenendo al contempo un legame con il pubblico del 2024. La narrazione esprime efficacemente la sofferenza del giovane Leopardi, riflettendo il contrasto tra il dolore fisico e la ricerca di conoscenza. Ciò avviene attraverso una messa in scena che segue le ultime tendenze del genere costume drama.

• Leonardo Maltese
• Sergio Rubini
• Carla Cavalluzzi
• Angelo Pasquini

Un viaggio intellettuale e non solo fisico

Seppur la miniserie mostri Leopardi in diverse località, il vero itinerario è mentale. La narrazione si concentra sull’evoluzione del pensiero e delle idee del poeta, evidenziando il suo processo di apprendimento attraverso un “studio matto e disperatissimo”. Ogni tappa della sua vita contribuisce a formare la base della sua futura produzione letteraria.

Il desiderio come motore della storia

Alla fine della visione, non è solo la crescita artistica di Leopardi a emergere, bensì la volontà di esplorare la vita al di fuori dei classici studi. Rubini e il suo team hanno saputo mettere in risalto un giovane Leopardi animato da una strenua ricerca di conoscenza, amore e vita, rendendo il racconto fresco e originale.

La miniserie presenta alcune lungaggini in momenti che sembrano richiamare produzioni passate piuttosto che una fiction attuale. Malgrado ciò, la decisione di mostrare Giacomo Leopardi protagonista della sua esistenza piuttosto che chiuso nei libri risulta un prezzo degno di nota da pagare.