Il Patriarca: Scopri la Fiction di Canale 5 tra Emozioni Intense e Censura delle Parolacce

cambiamenti nel linguaggio della fiction

La seconda stagione di Il Patriarca ha subito una notevole trasformazione nel linguaggio. Le parolacce, inizialmente incluse nei dialoghi e prevedibili in una trama che racconta le vite di boss e criminali, sono state rimosse in fase di post-produzione. Gli attori sono stati richiamati a ripetere le loro battute, sostituendo le espressioni volgari con termini più soft.

esempi di modifica dei dialoghi

Alcuni esempi emblematici dimostrano questa modifica:

  • Federico Dordei (Raoul Morabito): da “Non mi sarei dovuto umiliare come una merda” a “Non mi sarei dovuto umiliare come una serva”.
  • Nava Leoni (Lara): da “basta stron*ate” a “Basta, ora stai zitto”.
  • Ninni Bruschetta (Rais): da “che caz*o fai” a “che fai, che fai”.
  • Terminologia modificata riguardo alla presunta amante di Morabito, da “pu*tana” a “complice”.

conseguenze della censura

Questa censura appare in contrasto con la libertà di espressione generalmente concessa in contesti televisivi simili. L’idea che personaggi di questo tipo debbano adottare un linguaggio meno veritiero crea confusione e una sensazione di incoerenza. La scelta di rendere il linguaggio meno crudo, nonostante la natura stessa della trama, solleva interrogativi sulla direzione creativa della serie.


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