Cinecomic sequel che hanno risolto i buchi di trama dei film originali

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Nell’universo dei film di supereroi, le casistiche di incoerenze di trama sono molteplici e spesso rappresentano sfide per la coerenza narrativa di sequenze e franchise. Attraverso le stagioni e le saghe, le storie si espandono, i personaggi si evolvono e i team creativi riformulano i dettagli precedenti, portando talvolta a contraddizioni che vengono successivamente corrette o spiegate in modo approfondito. Questo articolo analizza alcune delle discrepanze più famose nel mondo dei cinecomics, evidenziando come molte di esse siano state affrontate con soluzioni logiche e gain di coerenza nelle successive produzioni.

discussione sull’assenza di captain marvel dalla terra nel mcu

Quando si conclude Captain Marvel, Carol Danvers assicura a Nick Fury che tornerà per assistere la Terra in momenti di crisi. Questa promessa ha fatto sorgere dubbi circa la sua assenza durante eventi epocali come quelli rappresentati in Gli Avengers e Ultron. L’impressione è stata quella di un’elusione narrativa, creando un possibile anello mancante nella timeline.
La spiegazione fornita successivamente, attraverso una riformulazione del suo ruolo cosmic-oriented, chiarisce che Carol Danvers si occupa di emergenze su diversi pianeti e galassie, lasciando la responsabilità di proteggere la Terra ad altri membri degli Avengers. Questo cambio di prospettiva ha trasformato un potenziale vuoto di trama in un’affermazione di responsabilità universale, giustificando così la sua temporanea assenza dalle battaglie più decisive.
In questa ottica, Carol si pone come guardiana dell’intero cosmo, piuttosto che focalizzarsi esclusivamente su un singolo pianeta, rendendo coerente la sua mancanza in alcune delle storie più celebri in fase iniziale nel franchise.

perché shield ha impiegato così tanto tempo a sperimentare con il Tesseract

Nel 1945, in Captain America: The First Avenger, il Tesseract viene recuperato dall’oceano da SHIELD. Decenni dopo, nelle sequenze di Gli Avengers, il cubo appare coinvolto in attività di sperimentazione segrete. Questa apparente mancanza di continuità temporale ha generato dubbi sulla gestione di uno degli artefatti più potenti dell’universo Marvel.
Il retcon introdotto da Captain Marvel ha dimostrato che la sperimentazione del Tesseract iniziò già negli anni ’80. La scoperta di progetti come Project PEGASUS e le ricerche relative alle tecnologie kree, associate alla propulsione e alle esplorazioni spaziali, hanno inserito l’uso del cubo in un quadro storico più coerente. L’operato di SHIELD è stato quindi classificato e stratificato nel tempo, eliminando ogni discrepanza e creando una linea narrativa più solida.

ignorare i desideri di pepper potts in avengers: age of ultron

In Iron Man 3, Tony Stark decide di distruggere tutte le armature e le tecnologie di Iron Man, dimostrando il desiderio di cambiare per la compagna Pepper Potts. Questa decisione rappresenta un momento di svolta emotivo e simbolico. In Ultron, l’eroe riappare nuovamente nel suo ruolo di Iron Man senza alcuna spiegazione apparente.
Il successivo approfondimento in Captain America: Civil War chiarisce che Tony e Pepper sono in una fase di pausa relazionale, con Stark che lotta con la propria ossessione e il desiderio di proteggere. Questa riapertura del personaggio permette di interpretare la sua ricomparsa come una reazione al suo conflitto interno, piuttosto che una semplice svista di scrittura, armonizzando così gli sviluppi narrativi e rafforzando la caratterizzazione.

la sparizione della league of shadows da gotham

In Batman Begins, la League of Shadows rappresenta un’organizzazione antica e potente, responsabile di infiltrarsi in Gotham e di orchestrare eventi di grande impatto. La loro presenza viene approfondita, fino a raggiungere il punto di quasi annientare la città. In Il Cavaliere Oscuro, la loro scomparsa improvvisa sembra creare un vuoto narrativo.
Il successivo capitolo Il Ritorno ricolma la lacuna introducendo il ruolo di Bane e Talia al Ghul, che assumono il comando dopo la morte di Ra’s al Ghul. La loro strategia si rivela più vasta e articolata, con piani di manipolazione politica e controllo occulto. La loro apparizione postuma permette di chiudere il cerchio di un arco narrativo che rimane coerente, spiegando la loro assenza temporanea come una fase preparatoria di una trama più ampia e complessa.

chi possiede le apparecchiature di batman

In Batman Begins, Bruce Wayne ottiene le sue attrezzature attraverso il dipartimento di Applied Sciences di Wayne Enterprises. Questa scelta ha sollevato il quesito di come nessuno dell’azienda si fosse reso conto che il loro CEO stava occultando equipaggiamenti militari di livello avanzato.
In Il Cavaliere Oscuro, si affronta questa problematica con il personaggio di Coleman Reese, dipendente di Wayne Enterprises che scopre alcune anomalie finanziarie e ipotizza l’identità di Batman. La sua successiva minaccia di rivelare tutto e l’azione di Lucius Fox, che mantiene le operazioni sotto controllo, forniscono una spiegazione logica e narrativa sulla gestione delle informazioni e sulla discrezionalità di Wayne, eliminando qualsiasi incoerenza sulla gestione della trasparenza aziendale.

doctor strange e la manipolazione del tempo

In Infinity War, Doctor Strange utilizza il Time Stone per visualizzare milioni di possibili futuri e individuare il percorso più favorevole. Non interviene attivamente per evitare le morti epocali, come aveva fatto nel suo film solista. Questa apparente contraddizione ha sollevato domande sulle capacità e i limiti del potere del Guanto del Tempo.
Il successivo Endgame spiega il concetto di linee temporali divergenti, dove modificare il passato crea nuove realtà senza alterare la linea temporale originale del protagonista. La scelta di Strange di consegnare il Guanto a Thanos, quindi, rappresenta una strategia per preservare l’equilibrio multiversale, piuttosto che un semplice errore di false decisioni. Questa interpretazione ha permesso di allineare le regole del potere temporale del personaggio con la narrazione complessiva del franchise.

thor e il viaggio sulla terra senza il bifrost

In Thor, il Bifrost è rappresentato come l’unico mezzo per attraversare i regni, e la sua distruzione segna una separazione definitiva tra Thor e Jane Foster. In Avengers, Thor arriva sulla Terra senza spiegazioni dettagliate, creando una apparente discrepanza nella regia del viaggio tra i film.
Con Dark World, il franchise introduce una spiegazione tramite l’uso di tecnologie asgardiane che consentono di ricostruire il Bifrost “fuori scena”. Questa spiegazione retroattiva mantiene le logiche di uno dei principali mezzi di trasporto, rafforzando la coerenza narrativa e giustificando l’accesso di Thor al pianeta senza contraddizioni apparenti.

l’infinity gauntlet nella villa di asgard

Nei primi film dedicati a Thor, compariva un guanto dell’Infinity, che si può notare nella stanza di Odin. Questo dettag ha suscitato curiosità, poiché in Endgame si vede Thanos forgerne uno accuratamente diseguale, creando un potenziale conflitto narrativo.
Il film Ragnarok chiarisce questa ambiguità grazie a un breve episodio in cui Hela nota il guanto e lo definisce “falso”. Questa scena consente di retro-interpretare il primo guanto come un “inganno” o un oggetto di scena più che un artefatto funzionante. La differenziazione laterale tra le mani di Thanos e quella del guanto “finto” permette di conservare la narrazione su entrambi i livelli, con una mossa narrativa intelligente e funzionale.

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